Webmagazine, www.wema.it, Sezione > Cultura: libri, 4 giugno 2002

JIMMY JAZZ INTERVISTA WU MING
di Jimmy Jazz
pubblicato il 04/062002

Wu Ming è l'autore collettivo del libro che piu' mi è piaciuto in questo 2002: 54. Per capire meglio il loro progetto, per soddisfare la mia curiosità, per parlare di cose interessanti, si è reso disponibile Wu Ming 2.

JJ Innanzitutto: intervisto te, o Wu Ming?

WM2 Puoi scegliere tu: o Wu Ming o Wu Ming 2 (che sarei io)

JJ Direi, allora titolo "Intervista a Wu Ming". Nel cappello introduttivo specifichiamo essere tu Wu Ming 2, se sei d'accordo.

WM2 OK. Niente nome e cognome, se possibile: non serve.

JJ OK. Cosa è cambiato da Luther Blissett a Wu Ming?

WM2 La differenza principale è che LB è un nome collettivo, un'identità multipla che chiunque può adottare per siglare un'azione e accrescere la fama planetaria di questo personaggio. Centinaia di persone si sono servite di questa firma, dall'Italia all'UK, dalla Spagna all'Argentina alla Finlandia... Wu Ming invece è il marchio di fabbrica di un laboratorio di narrazioni, composto da cinque elementi, suscettibile di ulteriori espansioni, ma non indiscriminate, perché la scrittura collettiva è un'attività delicata. Del LB project resta la battaglia contro il concetto di copyright, di proprietà privata della cultura di massa, nonchè l'attacco all'individuo, in questo caso al genio individuale, all'artista che si fa personaggio, all'Autore che diventa più importante dell'opera stessa.

JJ Internet sembra il media che più di ogni altro può sfruttare e far sfruttare il copyleft, cosa dici?

WM2 Internet senza dubbio, ma più in generale: computer e supporto digitale.

JJ Ora che sei, siete Autori, cioè dalla parte di quelli il cui portafoglio, almeno teoricamente, può essere ferito dall'eventuale assenza di copyright, quali sono le vostre posizioni?

WM2 Credo che i capitalisti più illuminati si stiano accorgendo che le vecchie normative sulla proprietà intellettuale sono obsolete e finiscono per danneggiare il mercato. Altri se ne rendono conto, ma reagiscono in modo isterico, calcando la mano e danneggiando il mercato. Mi spiego. I nostri libri si possono mettere su un qualsiasi sito, purché scaricabili gratis. Noi stessi lo facciamo, qualche mese dopo l'uscita. Uno capita sul nostro sito, si scarica il file zippato di Q, ne legge sul monitor alcune pagine, gli piace, lo compra. Abbiamo raggiunto un lettore in più. Abbiamo venduto una copia del libro. Poniamo invece che decida di stamparselo su A4: tra fogli, toner, elettricità spende più del prezzo di copertina, ma sono affari suoi. Poniamo che gli piaccia, perché è sulla qualità che occorre scommettere. Forse ne regalerà un paio di copie a qualche amico, forse ne parlerà con qualcuno. Abbiamo raggiunto diversi lettori. Abbiamo venduto diverse copie. Le idee, da che mondo è mondo, devono essere libere di circolare. La formula anti-copyright dei nostri libri impedisce soltanto la riproduzione a fini di lucro: ci sembra giusto evitare che il faccendiere di turno si appropri del nostro lavoro e ci faccia su dei soldi. I nostri testi sono gratis per chi è disposto a mantenerli tali. Altrimenti nisba.

JJ Cosa è cambiato da Q a 54, che misure avete del vostro successo?

WM2 E' cambiato tutto e non è cambiato niente. Tutto, perché Q ci ha permesso di trasformare un hobby in mestiere e se questo non fosse successo, un libro come 54 non avrebbe mai visto la luce. Niente, perché a dispetto del vasto successo di pubblico, il nostro collettivo viene ancora guardato come una stranezza, un mostro che meno lo si nomina meglio è, e i nostri prodotti sono presentati come operazioni particolari, roba per lettori forti o intellettuali, quando invece si rivolgono, e raggiungono, una repubblica di lettori ben più variegata. Sono convinto che se 54 l'avesse scritto, che so, Ammaniti, se ne parlerebbe in modo mooolto diverso.

JJ Mmmm. Non so, mi pare che in generale si parli poco di libri. L'evento è più legato alla fama televisiva dell'autore o personaggio (Bruno Vespa, Montalbano). Chi ha parlato dell'ultimo libro di Benni? Si parla di Pincio perché scrive di Kurt Cobain, ma non si parla del suo libro. O mi sbaglio?

WM2 Giusto. In ogni caso, la cosa importante è che parlino i lettori, che si sviluppi il tam tam. E questo meccanismo, per fortuna, sfugge molte volte alle regole dello show biz.

JJ Dopo Q e 54 il terzo libro suppongo avrà per titolo una parole di tre lettere o caratteri, giusto?

WM2 In effetti ci stiamo pensando...

JJ Non è che mi diventate come De Carlo? Due di due, Di noi tre...

WM2 Due di due? Non si chiamava 'Bue di due', la spiritosa storia di una vacca che cade dal cielo esattamente a cavallo tra l'appezzamento di un fattore e i pascoli di un altro, da cui la querelle tra i due villici che innerva tutta la narrazione?

JJ A proposito di querelle, e di villici: voi pubblicate per Einaudi, di proprietà Mondadori e quindi Berlusconi. Avete vissuto restrizioni, censure, avvertimenti di qualche tipo, o l'Einaudi è ancora un'oasi nel panorama editoriale italiano?

WM2 Nessuna censura di nessun tipo. Pubblicare certi contenuti, portare avanti battaglie come quella contro il copyright, usando i soldi di Berlusconi, non ci sembra affatto male. Con Einaudi c'è stato qualche attrito all'inizio, necessario per prendersi le misure a vicenda, adesso le cose funzionano bene. In ogni caso, abbiamo pubblicato anche con Tropea e con Fanucci, proprio per evitare legami troppo forti con una certa 'scuderia'. L'esperienza con Tropea, editore 'di sinistra' collegato al gruppo Il Saggiatore e dunque, in fin dei conti, a Mondadori, è stata disastrosa. Con Fanucci, invece, c'è un ottimo rapporto.

JJ Qual e' stato il processo di proposizione della vostra opera prima in Einaudi?

WM2 Severino Cesari e Paolo Repetti di Stile Libero conoscevano Luther Blissett. Gli sarebbe piaciuto averlo come autore per la loro collana. Avevano letto alcune sue cose uscite per Castelvecchi, e gli era piaciuto lo stile, molto narrativo. Nel frattempo, all'interno del LB project bolognese, si meditava il cosiddetto 'assalto alla cultura di massa', per far uscire certi discorsi e certe pratiche dalle secche dell'underground. Tassello fondamentale di questo assalto sarebbe stato un romanzo, che quattro membri del progetto avevano in mente di scrivere. Per pura coincidenza la proposta di Einaudi (Avete mica mai pensato di fare narrativa?), giunse proprio in quel momento. Di certo non si aspettavano un librone di oltre seicento pagine ambientato nell'epoca della Controriforma. Forse pensavano a qualcosa di cyberpunk, non so. Alla fine, con qualche timore, si sono tenuti il malloppo.

JJ Mi viene in mente un vantaggio immediato nello scrivere a più mani: la possibilità di moltiplicare le energie in ricerche storiche, politiche, etc. Ma ho in mente anche svantaggi: condividere un soggetto, assegnarsi le parti, etc. Come è andata?

WM2 Per me è stato un processo molto naturale. Collaboravo con gli altri tre ormai da cinque anni. Facevamo programmi in radio, fanzine, autoproduzioni, teatro di strada...Cosa vietava di seguire insieme anche un progetto narrativo? Se si può scrivere musica in quattro o cinque, perché non si può fare letterattura di gruppo? Abbiamo sentito puzza di pregiudizio e abbiamo accettato la sfida, anche se eravamo consapevoli solo fino a un certo punto di quanto grande fosse. Dal punto di vista 'metodologico', lo snodo fondamentale sta nella stesura della scaletta, anche perché ci interessa raccontare delle storie, e una storia ha bisogno di un intreccio. Si parte da un'idea, la si sviluppa in diverse sedute di improvvisazione e brainstorming. Si scrive il soggetto, lo si divide in scene, si dettagliano le scene. Questa è la mappa con cui ciascuno si orienta nella scrittura. Si fanno delle prove 'stilistiche' per ciascun ambiente, ciascun personaggio. Si parte. In diversi incontri settimanali si distribuiscono le scene, si rileggono i capitoli scritti volta per volta, si taglia, si incolla, si sostituisce, si riscrive. In ogni caso, non funziona mai come un gioco di ruolo: non c'è uno che tiene il tal personaggio e un altro che tiene il suo antagonista. Tutti fanno tutto, in ogni capitolo c'è la mano di ciascuno. A distanza di qualche mese nessuno si ricorda più cos'ha scritto e cosa no.

JJ Ho trovato 54 più eterogeneo di Q; ho notato di piu' le 'diverse' mani, dove in Q trovavo più coeso lo stile. Mi sbaglio, oppure è un risultato voluto?

WM2 Se intendi dire che si sentono mani diverse nei diversi capitoli di Cary Grant, allora abbiamo toppato. Se invece intendi dire che lo stile dei capitoli grantiani è diverso da quello dei capitoli bolognesi che a sua volta è diverso da quelli di Steve Cemento...allora è proprio quello che volevamo ottenere. E come già detto, non è che uno di noi si è preso Cary Grant e un altro Cemento...Ovviamente, il primo capitolo del Bar Aurora di Bologna l'ha scritto un bolognese, per dare un modello agli altri, così come il primo capitolo del napoletano Kociss l'ha scritto Wu Ming3, che è appunto di Napoli.

JJ Sì, direi che avete raggiunto il vostro obiettivo. Ingenuamente pensavo di aver riconosciuto le diverse mani, quando invece più probabilmente si tratta della diversa cifra stilistica che avete voluto adottare, no?

WM2 Esatto. 54 è un romanzo corale nel senso più musicale del termine.

JJ Le vostre identità non sono 'segrete', e siete tutti impegnati singolarmente in altre attività: puoi raccontarci qualcosa?

WM2 Beh, sì, uno di noi conduce un programma musicale sulla radio bolognese di Popolare Network, poi scriviamo articoli per il giornale di Imola, un altro traduce dall'inglese, un altro fa il dee-jay e il maestro di muay thai, un altro il mediatore culturale tra i buttafuori di un locale e gli avventori... Poi c'era un progetto di rivista che stavamo seguendo con altre persone ma è naufragato per mancanza di fondi.

JJ Siete attivi sul web anche con una puntuale newsletter, puoi anticiparcene i contenuti e fornire ai lettori gli estremi per iscriversi?

WM2 La newsletter di Wu Ming si chiama GIAP, in onore al generale dell'esercito vietnamita. Non è facile riassumere di cosa ci occupiamo...direi letteratura e politica, i due modi di 'raccontare' che ci interessano maggiormente. Sul nostro sito, comunque, si può visitare l'archivio e farsene un'idea. Sempre dal sito, si può procedere all'iscrizione.

JJ Ecco, vorrei partire da qui. Sicuramente in base alle tue risposte, nasceranno altre domande, se sei d'accordo mi palleggerei la cosa senza pensare al risultato finale.

WM2 Palleggiamo pure...Grazie e a presto,

JJ Grazie a te, ciao