dal quotidiano Alto Adige, 27 marzo 2002:

IL MONDO E' TUTTO UN 54
Wu Ming (ex Luther Blissett, quello di "Q") gioca con la storia

di Carlo Martinelli



54 sta per 1954 nel senso di anno. L'anno nel quale il mondo è diviso in due blocchi contrapposti e fieramente avversi. Fedeli a titoli di didascalica brevità - esatto contraltare alla mole dei loro romanzi, questo oltrepassa quota 650 - quelli di Luther Blissett, dopo il best seller Q tornano a casa, da Einaudi e propongono un nuovo scoppiettante malloppone, spiazzante e convincente allo stesso tempo. Nel romanzo ci mettono una folla variopinta di gangster internazionali, ex partigiani, divi del cinema (su tutti Cary Grant, in crisi esistenziale: per alcuni persino il protagonista del libro che è invece un protagonista collettivo, così come sono collettivi gli autori): tutti comunque sono alle prese con complotti internazionali, alle prese con la malìa delle merci, droga compresa. Con un plot degno di una spy story tornano dunque gli autori di Q e Totò, Peppino e la guerra psichica, ovvero i membri del Luther Blisset Project, cinque signori i cui nomi, ribadiscono loro, hanno nessuna importanza. Questa volta lo pseudonimo è appunto Wu ming che in mandarino significa anonimo o non famoso confermando così la scelta del gruppo di sottrarsi alla notorietà. Con la sigla Wu Ming, tra l'altro, hanno pubblicato Asce di guerra nel 2000 ed Havana Glam lo scorso anno. Fedeli ad una concezione radicale della pratica della scrittura - che non ha comunque impedito loro di beccarsi qualche critica da quegli ambienti dai quali pure provengono - gli autori consentono la riproduzione "parziale o totale dell'opera e la sua diffusione per via telematica a uso personale dei lettori, purchè non a scopo commerciale". Il libro - nella migliore tradizione degli autori, sospesi tra le letture di Segretissimo e di Debord, degli archivi della Cia e delle gesta degli eroi del socialismo reale - conferma così l'ipotesi narrativa di Q, in una miscela di storia grande e storia piccola, in un intreccio a volte divertente e a volte suggestivo per la capacità di cogliere l'anima di un determinato periodo storico. Loro stessi hanno ricordato nel loro sito su internet - www.wumingfoundation.com - di essere interessati a "romanzi che attingano materia viva dalle zone d'ombra della storia, storie vere narrate come romanzi e/o viceversa, recupero di vicende dimenticate, al centro o ai margini delle quali si sviluppano le nostre trame".
E certamente di storie dimenticate il libro è pieno: basta scorrere i ringraziamenti degli autori per vedere la messe di persone che hanno alimentato la fantasia di Wu Ming. Un discorso a parte merita la figura di Cary Grant che aleggia come emblema di un passato di grandeur e di un presente meno nobile. A 50 anni l'attore, che non gira un film da due anni, si interroga sul suo futuro che gli resta per essere quell'indimenticabile personaggio che è stato. E decide, all'opposto della grande Garbo, di giocare la partita "finché ha fiato". Su tutto e tutti galleggia un misterioso televisore. Simbolica presenza di un presente che in quel 1954 era appena agli esordi e che Wu Ming non esita ad indicare come l'immanente conquistatore e/o colonizzatore della vita quotidiana di là a venire.