Appunti sul Social-fascismo. La condivisione delle «idee senza parole»

di Alberto Prunetti * 0. Ieri: la lingua del duce Le retorica teatrale di Mussolini ̶ perentoria, decisionale, volontaristica, carica di iperboli e di allitterazioni  ̶ non doveva convincere ma sedurre: era magia fonetica priva di semantica. Il suo lessico era povero di elementi tecnici ma carico di velleità nominaliste che attingevano ora dal registro spiritualista […] Prosegui la lettura ›

La sconfitta di Renzi, le vittorie #notav e una «reticensione» di Gian Carlo Caselli #WM1ViaggioNoTav

«…È stato, io credo, per l’assenza da tempo in questa storia di una sinistra che difendesse proletari e reietti invece di schierarsi ciecamente con i concreti sostenitori e impositori di un’idea di sviluppo supina agli interessi della grande finanza, che mai è stata così cieca nei confronti degli interessi collettivi e così disinteressata a quelli […] Prosegui la lettura ›

#TabloidInferno di Selene Pascarella, il nuovo libro del #QuintoTipo (The Making of le notizie di merda)

– Oh, bellissima la presentazione del libro sulle storiacce di cronaca… – Tabloid Inferno. – Sì, Tabloid Inferno. Bella anche tutta la tre-giorni al Vag61… – Il festival di Letteraria. – Sì, il festival di Letteraria. Io non ho visto tutti gli incontri, però la presentazione di Tabloid Inferno sì e, oh, non volava una mosca! Ra-pi-ti! Pendevano tutti dalle […] Prosegui la lettura ›

Il ritorno de «L’archivista»

Esce oggi in libreria la nuova edizione de L’archivista (Einaudi Stile Libero, €14) romanzo di Loriano Macchiavelli pubblicato per la prima volta nel 1981. E’ un poliziesco ambientato nella Bologna di inizio anni Ottanta, con un detective davvero sui generis, del tutto impensabile nel panorama della narrativa di genere italiana di oggi. Uno sbirro cattivo, […] Prosegui la lettura ›

Nessuno tocchi il Pinochet d’Egitto, ovvero: fuffa e depistaggi sulla morte di Giulio Regeni

di Lorenzo Declich (*) Apriamo e chiudiamo, definitivamente, il discorso delle ipotesi fatte attorno alla morte di Giulio Regeni e alle sue cause. Lo apriamo e lo chiudiamo perché: 1. Abbiamo già tutte le informazioni sufficienti per definirlo un assassinio di Stato: chiunque voglia riaprire questa partita, dopo l’autopsia, lo farà per alzare polveroni, confondere […] Prosegui la lettura ›

Il razzismo italiano e i fantasmi del deserto, ovvero: 20 sfondoni di Maurizio Molinari (e una nota su Dacia Maraini)

Non possiamo cadere dalle nuvole parlando de La Stampa, giornale del potere FIAT non a caso soprannominato «La Busiarda». Non possiamo cadere dalle nuvole parlando di un quotidiano che annovera tra le sue firme di punta – per fare un solo esempio – uno del calibro di Massimo Numa, già condannato per diffamazione, più volte apparso in resoconti di vicende poco chiare e sempre coperto dal direttore uscente Mario Calabresi, […] Prosegui la lettura ›