Conversando con Anthony Cartwright. Le città di ferro e la letteratura operaia

Anthony Cartwright

Qualche mese fa su Giap ci siamo occupati della nuova letteratura working class, pubblicando un pezzo molto interessante di Alberto Prunetti. In quell’articolo si parlava, tra i molti autori, anche di Anthony Cartwright, romanziere inglese pubblicato in Italia dall’editore 66thand2nd.

Originario di Dudley, nelle Midlands Occidentali – capoluogo di quello che un tempo era noto come «Black Country», per via dell’impatto che l’industrializzazione ebbe sul paesaggio di quella regione-, Cartwright è uno dei più interessanti autori britannici della sua generazione. Le sue storie raccontano e indagano la condizione esistenziale della working class post-fordista e interetnica, figlia della sconfitta del vecchio laburismo, dopo il tramonto dell’epica operaia novecentesca. Le rovine industriali, il terreno intriso di ferro, i fumi di antichi e nuovi incendi, gli stadi e i campi da calcio delle categorie minori, compongono un paesaggio che sfugge alla dicotomia metropoli/countryside nella quale spesso l’immagine del Regno Unito resta impigliata.

Iron Towns, di Anthony CartwrightUn paesaggio che è protagonista indiscusso della narrativa di Cartwright e che i personaggi introiettano e portano sulla pelle come un marchio. Siamo di fronte a un autore che sa raccontare magistralmente tanto la «desocializzazione della Gran Bretagna», quanto la sopravvivenza di un barlume di calore comunitario e di un principio speranza nella waste land del XXI secolo, attraverso personaggi la cui vividezza e il cui realismo restano davvero impressi.

Heartland, di Anthony CartwrightPer questo ci ha fatto molto piacere dialogare con lui in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo Iron Towns – Città di ferro, alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria «Più libri più liberi», che si è chiusa a Roma domenica scorsa. Per un’ora, Wu Ming 4 ha condiviso con Anthony Cartwright riflessioni e suggestioni che spaziano dalle lotte dei minatori britannici degli anni Ottanta al rapporto tra calcio e letteratura, e tra letteratura e sconfitta di classe; fino alla comune riscoperta di un autore come J.R.R.Tolkien. Proponiamo qui l’audio dell’incontro. Dura un’ora e tre minuti. Buon ascolto.

Conversazione con Anthony Cartwright
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3 commenti su “Conversando con Anthony Cartwright. Le città di ferro e la letteratura operaia

  1. C’è un problema nell’audio dal minuto 25 in poi. SI interrompe. ripostatene una versione corretta.

    • L’audio è intero, a volte è il plugin del mini-player a dare problemi ad alcuni utenti, dipende dal browser, probabilmente. Prova a scaricarlo da #RadioGiap, usa il link qui a destra.

  2. […] romanzi di Anthony Cartwright sono atti d’amore. Amore per chi ha perso: calciatori fuori tempo massimo; ex-pugili che […]