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Giuliano Santoro

«I pifferai incantano ancora». Intervista sul Fatto Quotidiano e altre storie, viaggi, letture #ArmatadeiSonnambuli

Scaramouche visto da Alessandro Caligaris. Clicca per vedere altre immagini ispirate al romanzo.

Scaramouche visto da Alessandro Caligaris. Clicca per vedere altre immagini ispirate al romanzo.

Esattamente tre mesi fa, l’8 aprile 2014, usciva L’Armata dei Sonnambuli. Dieci giorni più tardi usciva Bioscop. Il minimo che si possa dire è: sono stati mesi impegnativi. Mesi di «viaggi e intemperie», per dirla con due Graziani (Ivan e Filippo) che ci piacciono, al contrario di quell’altro, quello dei vespasiani.
Viaggi e intemperie. Con oltre quaranta date già nell’odometro, non siamo nemmeno a 1/3 del Révolution touR. Tra un paio di settimane pubblicheremo le date della seconda tranche (agosto – novembre 2014). Ricordiamo che wir fahr’n fahr’n fahr’n auf der autobahn fino all’aprile 2015. L’ultimissima presentazione, probabilmente, la faremo al Museo medievale di Bologna. Tra nove mesi. Siam mica gente che naviga a vista!
Intanto – ma già lo sapete, se seguite Giap – il libro ha scatenato e continua a scatenare discussioni, risposte, commenti, Arts & Crafts, prestidigitazioni, dgsrtdb, pw8oauvòn, 5y23rw8vk5e… Anche il disco fa parecchio parlare di sé, e presto pubblicheremo un nuovo speciale.
Ieri, 7 luglio, Il Fatto Quotidiano (del Lunedì) ha pubblicato due paginate di intervista a WM1, realizzata da Salvatore Cannavò. La riproponiamo qui (occhio al video linkato nell’intro!). A seguire, linkiamo altre interviste molto ben riuscite – in quella su Doppiozero abbiamo «aperto l’officina» della lingua sanculotta – e recensioni apparse in rete. Ultima cosa: segnaliamo che nella colonna qui a destra si può scaricare la scheda del reading-concerto Zó bòt! del gruppo Cvasi Ming (Francesco Cusa, Vincenzo Vasi e WM1).
Buona lettura e buon ascolto.

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Breaking Beppe. La «guerra civile simulata» del Movimento 5 Stelle

Copertina di Breaking Beppe

Clicca per aprire la copertina completa (PDF)

Una segnalazione doverosa. La quarta edizione del libro di Giuliano Santoro Un Grillo qualunque esce ampliata, con un importante aggiornamento al post-Europee2014 e ulteriori precisazioni teoriche. Tanto che diventa un nuovo libro, un’opera diversa, da qui il nuovo titolo: Breaking Beppe.

«La guerra civile simulata è il conflitto che viene solo agitato, che chiede di essere delegato e che non comporta alcuna responsabilità. Matteo Renzi tiene la sua orazione in Parlamento con lo sguardo alla telecamera, rivolgendosi a «chi ci guarda da casa». L’opposizione segue la stessa logica: gli assalti ai banchi del governo hanno l’obiettivo di occupare lo spazio mediatico ed emotivo che in altri Paesi hanno le mobilitazioni di piazza. I combattenti digitali della “guerra civile simulata” temono le strade, che hanno smesso di essere il luogo dell’incontro e dello scontro e si limitano al più a ospitare i comizi del Capo o le rappresentazioni itineranti dei suoi adepti. Prosegui la lettura ›

Wu Ming Contingent meets Roma Ribelle!

wmcontingent

– Che si fa domani? Andiamo al concerto del Wu Ming Contingent?
– Un concerto dei Wu Ming? Cazzo dici? Quelli so’ scrittori, mica suonano.
– Invece pare che adesso fanno pure un disco. Cioè, non tutti e quattro. Due di loro con altri due musicisti.
– Vabbe’, ho capito: robe come Cadillac, o Razza Pagana, o il blues di Reinhold Messner. C’è uno che legge e gli altri che ci suonano sotto. Sai che palle… Prosegui la lettura ›

Speciale #Timira e #PointLenana: quattro autori, due libri, molte voci, la storia

Point Timira

Perché uno speciale congiunto Timira / Point Lenana? Perché è tempo. Perché, come spiegato nei «Titoli di coda» di Point Lenana:

«Timira e Point Lenana vanno considerati libri “cugini di primo grado”. Sono entrambi “oggetti narrativi non-identificati”, creature anfibie tra narrativa e saggistica; entrambi parlano di Africa, fascismo e colonialismo italiano; entrambi sono stati scritti da un membro del collettivo Wu Ming e da un coautore; in ambedue i casi, la “scintilla” iniziale è partita dal coautore.
Point Lenana deve molto ad alcune scelte stilistiche e narrative compiute dai due autori di Timira, e di questo non possiamo che ringraziarli.»

Più volte nel corso del Point Lenana Tour de force sono emerse comunanze e risonanze tra i due libri. Forse sono più che “cugini di primo grado”: forse sono fratelli, anzi, gemelli. Gemelli eterozigoti: di primo acchito non si somigliano, ma si sono formati e sono nati insieme. Figli della stessa fase nella vita del collettivo Wu Ming, perché scritti nello stesso pugno di anni, e dopo il fatidico 2008. Figli della stessa esigenza di allargare, di estendere le collaborazioni, ibridare le scritture e creolizzare Wu Ming.

Gli sviluppi più recenti vengono da lì. La Wu Ming Foundation non coincide più con il solo collettivo Wu Ming ma raccoglie più insiemi che si intersecano: Wu Ming Contingent, Wu Ming Lab etc. Stiamo cambiando, andiamo oltre l’essere-scrittori. Soggetti narratori non-classificabili che producono oggetti narrativi non-identificati.

Il dittico Timira / Point Lenana può essere considerato la prima multi-opera della nuova epoca, proprio come il romanzo L’armata dei sonnambuli (uscita prevista per marzo) sarà il nostro congedo dall’epoca che abbiamo ormai alle spalle. E speriamo sia un congedo in grande stile.
Intanto «camminiamo domandando», scarpiniamo, per raggiungere il cuore che gettammo oltre l’ostacolo.
Che il Grande Altro ce la mandi buona. Prosegui la lettura ›

Il 19 Ottobre e la saggezza della Roma ribelle | #19O #OccupyPortaPia

Attenzione | In caso di lacrimogeni usare la maschera

di Giuliano Santoro (guest blogger)

«A giovano’,
sta mano po esse fero e po esse piuma.
Oggi è stata ‘na piuma…»

Come si smonta uno schema che sembra destinato a lasciarti annaspare nella palude del già visto? Il campo di forze che ha costituito la narrazione del 19 ottobre e la strana coalizione di soggetti che si è ritrovata in piazza e ha stracciato la sceneggiatura dell’annunciato remake del 15 ottobre 2011 fornisce una risposta interessante a questa domanda. Prosegui la lettura ›

Il più odiato dai fascisti. Conversazione su Furio Jesi, il mito, la destra e la sinistra

Furio Jesi

Furio Jesi durante la lavorazione dell’Enciclopedia Europea Garzanti, 1976

«È un brutto indizio che si regredisca ai feroci e cupi anni Settanta con un trattato di criminologia culturale.»
(Marcello Veneziani, commento alla riedizione 2011 di Cultura di destra di Furio Jesi)

«Furio Jesi, il germanista dottissimo ma completamente paranoico, i cui deliri godono ancora di gran credito a sinistra…»
(A. Scianca, “responsabile cultura di Casapound”, in una recensione a Un Grillo qualunque di Giuliano Santoro)

«Non conosco la biografia del personaggio, ma sono pronto a giurare che sia stato affetto da turbe psichiatriche serie.»
(Discussione su Furio Jesi dal forum neofascista Vivamafarka)

«Furio Jesi, l’intellettuale ebreo morto prematuramente a causa di una fuga di gas del suo scaldabagno…»
(Gianfranco De Turris, Elogio e difesa di Julius Evola)
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Un Grillo qualunque. Audio completo della presentazione bolognese #M5S

Uno qualunque di questi a Bologna

Ecco la registrazione dell’incontro di ieri alla libreria Ubik di Bologna. Sentirete le voci, nell’ordine, di Marco Trotta, Wu Ming 2, Wu Ming 1 e Giuliano Santoro, più interventi e domande dai presenzianti scelti dalla Rete col meccanismo delle Presenziarie, come riportato anche dal giornale Pubblico che per una volta e’ stato corretto anche se e’ dei poteri forti e di Talese, e dal popolo della Rete medesima che interveniva dallo striaming. Prosegui la lettura ›