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censura?

Me a sån Ciarliebdò, ovvero: Miseria dell’ateneo e della città di Bologna

Religious censorship. Protecting you from reality.

Accade all’Università di Bologna, la più antica del mondo, quella che non perde occasione di vantare i suoi nove secoli di vita. Chi oggi la governa intima a un’associazione studentesca di ritirare dalla circolazione il numero della rivista che redige (si chiama Fornofilia e Filatelia) e di cambiare stile editoriale, lasciando intendere che in caso contrario ci saranno ripercussioni. Dato che l’associazione riceve finanziamenti dall’università per il suo progetto culturale, le ripercussioni consisterebbero nel ritiro dei finanziamenti stessi.
Il motivo dell’ingiunzione? Sull’ultimo numero della rivista compare una vignetta ritenuta blasfema e oscena, ovvero lesiva dell’immagine dell’ateneo. [scarica il pdf e guarda la vignetta nel contesto per cui è stata pensata]
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Sull’uso politico dei reati di diffamazione e ingiuria

macigno

di Luca Casarotti (guest blogger)

Questo articolo prende le mosse da uno spaccato di esperienza personale. Un convergere di circostanze mi ha portato, nell’ultimo anno, a seguire da vicino alcuni procedimenti per diffamazione nei quali sono stati coinvolti a diverso titolo compagni e amici.
È accaduto nel mio lavoro insieme al collettivo Senza Slot, sfociato nella scrittura a più mani del libro Vivere Senza Slot. Storie sul gioco d’azzardo tra ossessione e resistenza; è accaduto seguendo la campagna #Zittimai, connessa alla vicenda giudiziaria occorsa a Mauro Vanetti e terminata con la sua assoluzione.
Per tacere delle molte discussioni in cui qualcuno, rimasto a corto di argomenti o in preda alla rabbia, finisce col minacciare di querelare l’interlocutore o gli interlocutori. È successo anche qui su Giap, due volte. Prosegui la lettura ›

Il #rogodilibri e la sottovalutazione del pericolo. Un’analisi

También en Español

di Wu Ming 1

Non si potrà mai segnalare e linkare abbastanza l’articolo in cui Massimo Carlotto spiega che l’indignazione anti-Battisti degli amministratori/epuratori veneti è falsa come una moneta da mezzo centesimo, e quindi l’offensiva contro i libri sgraditi e soprattutto contro i loro autori, massacrati mediaticamente ad hominem, prescinde totalmente dalla questione sbandierata. Come dimostra l’epurazione silenziosa dei libri di Saviano e di Paolini, per motivi che al caso Battisti sono estranei.
Proviamo a fare un quadro della situazione. Prosegui la lettura ›

Aggiornamento sul #rogodilibri veneziano: cosa siamo riusciti a fare

Su Carmilla, articolo redazionale: resoconto di 48 ore di mobilitazione + riflessione sul mobilitarsi in rete (e non solo) + una prima, piccola vittoria.
Titolo: “A Venezia… un gennaio nero shocking”.
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Rif. “Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?”
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ATTENZIONE, AGGIORNAMENTO DEL 19 GENNAIO:

FOLLE ESCALATION CENSORIA IN VENETO – DIFFONDETE PER FAVORE
L’assessore all’istruzione della regione Veneto, Donazzan (Lega), scriverà ai presidi di tutti gli istituti perché “non diffondano tra i giovani” gli autori in “lista nera”. C’è l’escalation, la presa di distanza della Zaccariotto era solo un palliativo, e in ogni caso l’hanno scavalcata.
La notizia è sul “Corriere del Veneto” di oggi, a pag. 5
Qui Lello Voce spiega la cosa.
A questo punto, devono muoversi gli studenti. Oltre a #nogelmini, ci vuole #nodonazzan.