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Beppe Grillo

Breaking Beppe. La «guerra civile simulata» del Movimento 5 Stelle

Copertina di Breaking Beppe

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Una segnalazione doverosa. La quarta edizione del libro di Giuliano Santoro Un Grillo qualunque esce ampliata, con un importante aggiornamento al post-Europee2014 e ulteriori precisazioni teoriche. Tanto che diventa un nuovo libro, un’opera diversa, da qui il nuovo titolo: Breaking Beppe.

«La guerra civile simulata è il conflitto che viene solo agitato, che chiede di essere delegato e che non comporta alcuna responsabilità. Matteo Renzi tiene la sua orazione in Parlamento con lo sguardo alla telecamera, rivolgendosi a «chi ci guarda da casa». L’opposizione segue la stessa logica: gli assalti ai banchi del governo hanno l’obiettivo di occupare lo spazio mediatico ed emotivo che in altri Paesi hanno le mobilitazioni di piazza. I combattenti digitali della “guerra civile simulata” temono le strade, che hanno smesso di essere il luogo dell’incontro e dello scontro e si limitano al più a ospitare i comizi del Capo o le rappresentazioni itineranti dei suoi adepti. Prosegui la lettura ›

Da #OccupyGezi ai #NoTav e oltre: non esistono lotte «locali» – di Serge Quadruppani e Wu Ming

Occupy Gezi

Spagna, Germania, Svezia e ora Turchia.
Sapevamo che il continente sarebbe riesploso. E non solo il continente: negli USA si rioccupano Zuccotti Park e tanti altri spazi, la polizia risponde con la repressione ma non basterà, come non è bastato l’anno scorso.
Sapevamo che chi parlava di “fine” o “esaurimento” del ciclo di lotte e rivolte iniziato nel 2010-2011 aveva torto marcio. Lo sapevamo, perché eravamo in ascolto. Alla fine del 2012, in Spagna erano già chiarissimi i segnali di una “seconda ondata” del Movimento 15 Maggio: escraches ovunque, manifestazioni, blocchi contro le confische di case da parte delle banche… E tanti altri sintomi si manifestavano in altri paesi. Da noi, invece, toccava sopportare le banalità, i luoghi comuni, le sentenze sputate da chi non si informava: «Gli Indignados non ci sono più! Occupy è morta! Le proteste in Grecia non sono servite a nulla! Le primavere arabe hanno solo sostituito nuovi regimi a quelli vecchi! Rassegnatevi, i movimenti che piacciono a voi hanno fallito, siamo molto più avanti qui in Italia, grazie al Movimento 5 Stelle! Negli altri paesi non combinano niente, noi vinciamo le elezioni! Ditelo, che siete invidiosi di Grillo!» Prosegui la lettura ›

Repubblica intervista Wu Ming sul #M5S: «A forza di iniettarsi dosi di male ‘minore’…»

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[Ieri pomeriggio abbiamo rilasciato un’intervista a Giovanni Egidio di Repubblica, da pubblicare oggi, 12 marzo 2013. Ci sembrava importante partire ancora una volta dal grillismo, ma per ribadire quali sono secondo noi (alcune del)le responsabilità del PD, anzi, del centrosinistra tutto. Ci sembrava importante ribadirlo proprio su quel giornale. Lo spazio non era molto e abbiamo provato a dare risposte-pulsar, ad altissima densità. Speriamo di essere riusciti a far passare il messaggio.
Non abbiamo ancora visto se e com’è uscita, questa è la versione che abbiamo approvato. Prosegui la lettura ›

Wu Ming 1 su Internet e il Movimento 5 Stelle, intervento a Radio 3

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Ecco l’audio della puntata di «Tutta la città ne parla» dedicata all’uso di Internet da parte del Movimento 5 Stelle. E’ andata in onda su Radio 3 la mattina del 6 marzo 2013. Conduce Giorgio Zanchini, le voci sono quelle di Luca Sofri, Wu Ming 1, Matteo Mangiacavallo (deputato M5S alla Regione Sicilia), Lella Mazzoli e Juan Carlos de Martin. Dura 43 minuti.
Tutta la città ne parla

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Intervista a Wu Ming: «Grillo cresce sulle macerie dei movimenti»

Una struttura verticale, ad albero, cresciuta sulle nostre rovine

Una struttura verticale, ad albero, cresciuta sulle nostre rovine.

[Quest’intervista a cura di Roberto Ciccarelli, che ringraziamo, appare oggi a tutta pagina su «Il manifesto». Più chiari e diretti di così non riusciamo a essere, è la sintesi di tutto quel che pensiamo del M5S e della sua relazione con la crisi/assenza dei movimenti. Non abbiamo il tempo e le energie per tradurla in altre lingue, se ci sono volontari, si facciano avanti senza remore.]

Quella di Grillo è una strategia diversiva. Serve a spingere l’«indignazione», tanto celebrata nelle acampade spagnole o negli occupy americani, lontano dalle piazze italiane. Più la crisi diventa feroce e più le scariche di risentimento vengono fatte confluire in un comodo format, quello del blog del Capo dei Cinque Stelle che solletica il giustizialismo giacobino contro la «casta» e le sue maschere. Per Wu Ming, il collettivo dei cinque scrittori autori di Q, (come Luther Blissett), 54 e Altai, il movimento 5 stelle ha inquadrato le energie potenziali di una rivolta contro l’austerità in una gabbia discorsiva che fa la parodia del conflitto politico, lasciandolo amministrare da «un’organizzazione settario-aziendale» (la Casaleggio&Associati) e dalla guida simbolica di Beppe Grillo. Per loro il radicalismo pentastellato «amministra la mancanza di movimenti radicali in Italia». La tesi esposta con determinazione in un articolo sul sito di Internazionale, è stata ampliata su «Giap», l’influente blog dei Wu Ming, interrompendo il silenzio attonito dei movimenti che hanno attraversato l’ultimo decennio, da Genova alle campagne sui beni comuni.

Voi dite che Grillo non è un incendiario ma un pompiere, perché pratica la sistematica occupazione dello spazio discorsivo dei movimenti: la No-Tav, l’acqua bene comune, la scuola e l’università, il reddito. E lo ricolloca in una cornice che definite di «destra». Potete spiegare che cosa significa? Prosegui la lettura ›

Perché «tifiamo rivolta» nel Movimento 5 Stelle – di Wu Ming

Zattera della Medusa

Mettetevi comodi, vi raccontiamo una storia.
Due giorni fa, durante il pomeriggio dello spoglio elettorale, la rivista Internazionale ci ha chiesto uno o più brevi testi da inserire nel «flusso» della sua diretta web dedicata al voto.
– Volentieri!
– Grazie!
Abbiamo scritto un rapido, sintetico intervento intitolato «Il Movimento 5 Stelle ha difeso il sistema», dove ricapitolavamo e ribadivamo posizioni che i lettori di questo blog conoscono bene. Posizioni che si sono sempre più definite nell’ultimo anno e mezzo, discutendo animatamente con molte persone – compresi gli attivisti del M5S capitati qui sopra – e/o commentando il libro di Giuliano Santoro Un Grillo qualunque. Il Movimento 5 Stelle e il populismo digitale nella crisi dei partiti italiani (Castelvecchi, 2012). Prosegui la lettura ›