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Alessandro Caligaris

#Proletkult: prime recensioni e interviste

In memoria di Alessandro Caligaris.

Ecco alcune delle tracce che l’uscita di Proletkult sta lasciando nell’infosfera.

Questa rassegna era già sulla rampa di lancio quando ci è arrivata la terribile, frastornante notizia della morte di Alessandro Caligaris, che tanti disegni ci aveva regalato, tanta transmedialità aveva aggiunto alle nostre narrazioni. Certamente saremmo stati entusiasti delle sue reinterpretazioni di Proletkult, come eravamo stati entusiasti di quelle de L’Armata dei Sonnambuli. In queste giornate convulse, dopo la prima reazione su Twitter, non siamo ancora riusciti a scrivere qualcosa di più compiuto. Inserire Alessandro nel primo post utile ci è parsa l’unica cosa fattibile per non stare in silenzio. Siamo a disposizione per qualunque iniziativa in suo ricordo.

Intervista su Proletkult rilasciata a Linkiesta
«Volevamo superare l’alternativa tra l’archetipo dell’alieno invasore e quello dell’alieno buon esploratore. Volevamo che i nostri alieni fossero più complessi, e fossero portatori di una contraddizione, tanto quanto la società terrestre.» Prosegui la lettura ›

«I pifferai incantano ancora». Intervista sul Fatto Quotidiano e altre storie, viaggi, letture #ArmatadeiSonnambuli

Scaramouche visto da Alessandro Caligaris. Clicca per vedere altre immagini ispirate al romanzo.

Scaramouche visto da Alessandro Caligaris. Clicca per vedere altre immagini ispirate al romanzo.

Esattamente tre mesi fa, l’8 aprile 2014, usciva L’Armata dei Sonnambuli. Dieci giorni più tardi usciva Bioscop. Il minimo che si possa dire è: sono stati mesi impegnativi. Mesi di «viaggi e intemperie», per dirla con due Graziani (Ivan e Filippo) che ci piacciono, al contrario di quell’altro, quello dei vespasiani.
Viaggi e intemperie. Con oltre quaranta date già nell’odometro, non siamo nemmeno a 1/3 del Révolution touR. Tra un paio di settimane pubblicheremo le date della seconda tranche (agosto – novembre 2014). Ricordiamo che wir fahr’n fahr’n fahr’n auf der autobahn fino all’aprile 2015. L’ultimissima presentazione, probabilmente, la faremo al Museo medievale di Bologna. Tra nove mesi. Siam mica gente che naviga a vista!
Intanto – ma già lo sapete, se seguite Giap – il libro ha scatenato e continua a scatenare discussioni, risposte, commenti, Arts & Crafts, prestidigitazioni, dgsrtdb, pw8oauvòn, 5y23rw8vk5e… Anche il disco fa parecchio parlare di sé, e presto pubblicheremo un nuovo speciale.
Ieri, 7 luglio, Il Fatto Quotidiano (del Lunedì) ha pubblicato due paginate di intervista a WM1, realizzata da Salvatore Cannavò. La riproponiamo qui (occhio al video linkato nell’intro!). A seguire, linkiamo altre interviste molto ben riuscite – in quella su Doppiozero abbiamo «aperto l’officina» della lingua sanculotta – e recensioni apparse in rete. Ultima cosa: segnaliamo che nella colonna qui a destra si può scaricare la scheda del reading-concerto Zó bòt! del gruppo Cvasi Ming (Francesco Cusa, Vincenzo Vasi e WM1).
Buona lettura e buon ascolto.

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L’#ArmatadeiSonnambuli, la fiction, l’archivio, il Quinto Atto e #Bioscop «unplugged»

Scaramouche nell'interpretazione di Alessandro Caligaris. Clicca per visitare il sito dell'artista. Ci sono anche omaggi ad altri nostri romanzi.

Scaramouche nell’interpretazione di Alessandro Caligaris. Clicca per visitare il sito dell’artista. Ci sono anche omaggi ad altri nostri romanzi.

Il mondo de L’Armata dei Sonnambuli si espande e si arricchisce. Possiamo dire senza timore di smentite che nessun nostro libro aveva mai suscitato una simile discussione, una simile partecipazione dei lettori (dal vivo e in rete), una simile eterogeneità di contributi nei più disparati e imprevedibili linguaggi e discipline. Dopo le fotografie in maschera, le maschere-origami e i bastoni sono arrivati prima il Traduttore automatico dall’italiano al muschiatino (!) realizzato da Giuseppe Mazzapica (cognome temibilissimo), poi il wallpaper multiformato di Scaramouche (per computer e telefoni) realizzato da Marco Scacc, e il prossimo post sarà interamente dedicato al «Laboratorio di magnetismo rivoluzionario» di Mariano Tomatis, cioè la sperimentazione più radicale tra quelle ispirate al libro (e pare proprio che, dopo l’esordio torinese, verrà riproposto al Festivaletteratura di Mantova, settembre 2014).

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