It’s Not Fair. Note su #Dunkirk di Christopher Nolan e su dove siamo adesso

L'Europa sulla spiaggia di Dunkirk

L’Europa sulla spiaggia di Dunkirk.

di Wu Ming 4

Christopher Nolan non ha bisogno che si esalti per l’ennesima volta la sua straordinaria capacità di rileggere i generi – in questo caso il war movie sul secondo conflitto mondiale. Non ha bisogno che si parli ancora della sua maestria nel raccontare storie sfasando i piani temporali, blindandone la tenuta narrativa con meccanismi a orologeria. Tanto meno ha bisogno che si esaltino le sue doti puramente registiche, capaci di rendere claustrofobico un film che si svolge su tre livelli – terra, mare, aria – raccontandoti la stessa storia dalle tre angolazioni con un andamento diacronico, e con un uso dirompente del contrasto tra silenzio e rumore, tra gesto e parola.

Sotto questi aspetti Dunkirk è l’ennesimo film di Nolan indimenticabile, nel senso letterale di impossibile da dimenticare, che resta impresso a fuoco nell’immaginario cinematografico, e costringe i successori a un confronto diretto.

Ma c’è dell’altro che colpisce, e spinge a una riflessione su quello che accade oggi in Europa e perfino quaggiù nella sua propaggine meridionale. Prosegui la lettura ›

No, nessun Comune è costretto a dare sale pubbliche ai nazi. Se lo fa, è perché lo vuole.

Esponente di un certo «associazionismo» cacciato in malo modo dal municipio di Arco (TN).

di Nicoletta Bourbaki *

Come è stato scritto su Giap alcuni giorni fa, l’inchiesta sui rapporti tra il PD e i neofascisti ha provocato i primi scossoni. Il caso che ha smosso le acque è quello di Nereto – allargatosi velocemente al teramano, da Bellante alle esternazioni xenofobe su FB del segretario del PD di Alba Adriatica – dove si sono registrate diverse iniziative organizzate dall’associazione Nuove Sintesi (che fa parte del network di Lealtà Azione) in comuni amministrati da sindaci del Partito democratico.

Diversamente da quanto successo in precedenza, quando il PD aveva reagito alle nostre segnalazioni minimizzandole o, peggio, rispondendo sulla falsa riga del sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, queste ultime segnalazioni sono state accolte diversamente sia da parte di alcuni deputati PD – Emanuele Fiano e Marco Miccoli – che da Andrea Catena, dirigente regionale (Abruzzo) del PD.

Catena, in particolare, si è subito attivato, coinvolgendo il segretario generale del PD Abruzzo, Marco Rapino: prima inviando una nota “circolare” ai sindaci PD abruzzesi per “avvisarli” della natura dell’associazione Nuove Sintesi, poi predisponendo il deferimento al comitato dei garanti per il sindaco di Bellante e per gli altri componenti della giunta che avevano deliberato i patrocini alle iniziative organizzate da questa associazione. Il deferimento potrebbe portare all’espulsione dal PD perché, parole dello stesso Catena, «se un sindaco Pd partecipa a iniziative neofasciste è prevista l’espulsione» [Sì, ma hai voglia a espellerli tutti… Non attiviamo il frame delle “mele marce”: come ha ribadito ieri WM1 a Radio Onda d’Urto, l’andazzo parte dall’alto e da lontano, N.d.R.]. Sempre Catena si è anche detto favorevole al commissariamento dell’intero coordinamento provinciale PD di Teramo.

È possibile però non agire solamente a fatti avvenuti (e dopo una campagna di denuncia) ed evitare che queste iniziative si svolgano in spazi pubblici? Prosegui la lettura ›

Ancora L’Indice su «Il Piccolo Regno». Un’intervista a Wu Ming 4

A distanza di qualche mese dalla bella recensione de Il Piccolo Regno pubblicata su L’Indice dei Libri  del mese, Paola Carmagnani torna sul romanzo firmando una lunga intervista a Wu Ming 4. Carmagnani è docente di letterature comparate all’Università di Torino. Ecco l’incipit e il link al sito della rivista per proseguire la lettura.

Ispirazioni e fonti letterarie ottocentesche di un romanzo contemporaneo
Intervista a Wu Ming 4 di Paola Carmagnani

Federico Guglielmi è un membro del collettivo Wu Ming. È autore solista (con lo pseudonimo di Wu Ming 4) di saggi come L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010) e Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013), e dei romanzi Stella del mattino (Einaudi, 2008) e Il Piccolo Regno (Bompiani, 2016).

Il suo ultimo romanzo, Il Piccolo Regno, racconta l’ultima estate dell’infanzia di un gruppo di ragazzini. Fra i vari testi che hanno ispirato la sua storia c’è evidentemente Stephen King, The Body, la novella resa celebre dal suo adattamento cinematografico, Stand by me. Nel romanzo ci sono però numerosi altri riferimenti, meno noti al grande pubblico: autori inglesi come Edith Nesbit, Kenneth Grahame e molti altri, che intorno alla fine dell’Ottocento hanno costruito un’immagine nuova dell’infanzia. Sono state sue letture infantili? Prosegui la lettura ›

Nuove scritture working class: nel nome del pane e delle rose

Un’immagine dal graphic novel Ferriera di Pia Valentinis.

di Alberto Prunetti *

Primo antefatto. Respira e intona il mantra: «Class is not cool»

Un libro racconta la storia di un educatore precario, figlio di un operaio di una fonderia. Padre e figlio si incontrano a parlare il sabato pomeriggio allo stadio. Come viene descritto quel romanzo inglese in Italia? Come un libro sul calcio. Ma in realtà quel romanzo è un racconto sulla classe operaia. Sulla working class inglese, che notoriamente attorno alla birra, al pub e al football aveva costruito elementi di convivialità e socialità. Dopo la fabbrica, ovviamente, ma quella era già stata smantellata. Così in Italia si adotta come un libro sul calcio quello che invece è un romanzo che racconta una classe sociale. La working class inglese.

Guai infatti a parlare di classe operaia. Ripetere tre volte il mantra ad alta voce: la classe operaia non esiste – la classe operaia non esiste – la classe operaia non esiste. Poi comprare su una piattaforma on line una penna usb assemblata in una fabbrica cinese e chiedersi quante decine di mani operaie toccano quel singolo oggetto da Shanghai a Piacenza. Prosegui la lettura ›

Alla buon’ora, l’inchiesta sui rapporti tra PD e neofascisti comincia a produrre scossoni

Ci è voluto un episodio in apparenza “piccolo” ma più vistoso ed emblematico di altri. Un episodio di grande densità simbolica.

Forza Nuova e l’associazione Nuove Sintesi – parte del network di Lealtà Azione – organizzano un evento nella sala comunale «Salvador Allende» di Nereto, provincia di Teramo, paesino amministrato dal Partito Democratico. Si tratta di una serata “a tema storico” sulla Repubblica di Salò, con fascio littorio in bella evidenza. Commentatori fascisti ci scherzano sopra sui social, parlano di «karma», dileggiano il presidente socialista cileno ucciso dai golpisti di Pinochet.

Il cortocircuito di riferimenti è tale da fulminare l’impianto elettrico del PD. Prosegui la lettura ›

Da via Rimesse a via Altura. Migranti e occupazioni nella #Bologna anni 90

Bologna, 9 novembre 1998. In via Rimesse la polizia tenta lo sgombero alcune palazzine occupate da migranti nordafricani. Donne con bambini cercano di fermare i carabinieri in assetto antisommossa.

Bologna, 9 novembre 1998. In via Rimesse la polizia tenta lo sgombero alcune palazzine occupate da migranti nordafricani. Donne con bambini cercano di fermare i carabinieri in assetto antisommossa. Pochi istanti dopo, l’impatto (vedi foto).

[Col suo permesso, riprendiamo dal suo profilo FB uno scritto della nostra amica Valentina, perché è un ricordo anche nostro. Un ricordo bruciante, riacceso dagli eventi di Piazza Indipendenza a Roma. Come direbbe Benjamin, un ricordo «che balena nell’istante del pericolo».
Qualcuno potrà essere in disaccordo con singole valutazioni di Valentina, ma le sue parole restituiscono in pieno l’atmosfera di quei giorni.
All’occupazione di via Altura c’eravamo. Il Luther Blissett Project aderiva sia alla rete «2001 Odissea negli Spazi» sia al «Comitato 14 dicembre». Soggetti talmente trasversali da includere – in uno spiazzante gesto di solidarietà per la persecuzione appena subita – i Bambini di Satana.
Eravamo anche allo sgombero di via del Pallone, e avremmo raccontato quella notte due anni dopo, in un capitolo-flashback di Asce di guerra. Capitolo che includiamo in questo post.
Le foto di occupazioni e sgomberi sono dell’amico Gianluca Perticoni dell’agenzia Eikon di Bologna. Buona lettura. WM]

di Valentina Avon

Il prossimo anno saranno venti. Era il 1998 infatti quando a Bologna scoppiò il caso «via Altura». Riassumendo velocemente: reduci da un’occupazione malfatta e malgestita (da comitati autonomi per la casa) e maldipinta dalle cronache locali, decine di famiglie di immigrati senza tante alternative si infilarono in San Petronio. Erano musulmani, il caso finì alle cronache nazionali, e pur di uscirne alla svelta il Comune offrì una sistemazione alternativa, in quello che oggi è l’albergo popolare di via del Pallone. Prosegui la lettura ›

Scarica L’#InvisibileOvunque (Pdf, ePub, Mobi, Azw3)

L'Invisibile Ovunque

È ormai imminente il centenario della “rotta” di Caporetto (24 ottobre 1917).
Prepariamoci, perché nel 2018 arriverà la Grande Sbornia Nazionalista. Il lungo centenario della Grande Guerra toccherà finalmente la difesa del Piave, la Canzone del Piave, la «Battaglia del Solstizio», Vittorio Veneto, il Monte Grappa, l’Audace che attracca a Trieste, l’armistizio di Villa Giusti, il Bollettino della Vittoria, la «redenzione» della «Venezia Giulia», del Trentino e – già che c’eravamo – del Sud Tirolo fino al Brennero. Una bella pesca a strascico, quest’ultima, con annessa persecuzione delle popolazioni «straniere» finite nella rete.

Sarà un tripudio, una spudorata celebrazione del militarismo e dell’imperialismo italiano, a colpi di «idee senza parole» come Patria e Italianità. L’adunata nazionale degli Alpini si terrà a Trento, e forse un tricolore lungo un chilometro trasformerà l’Adamello in girandola da fiera. Sentiremo intonare peana alla guerra «che fece gli italiani», e sarà anche peggio del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, che pure – su alacre spinta di Napolitano – fu un’immane «lenzuolata» patriottarda, a coprire ogni contraddizione di ieri e di oggi, proprio mentre si eseguivano pedestremente i diktat della BCE. Il nazionalismo serve sempre a nascondere il vassallaggio.

Stavolta sarà molto peggio. E da lì sarà tutta in discesa: la «vittoria mutilata», l’«Impresa di Fiume», giù, giù, fino al centenario della Marcia su Roma.

È in vista di un siffatto showdown che mettiamo in download – gratuito, DRM-free e in quattro diversi formati – il nostro libro L’Invisibile Ovunque (2015). Prosegui la lettura ›