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Transmedia

«Umberto Bizzoccoli». Quarto racconto in musica estratto da Veglione rosso

Umberto Bizzoccoli fu il più giovane dei morti correggesi uccisi dai fascisti tra il 1920 e lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Aveva diciott’anni quando fu stroncato dalla tubercolosi, contratta in seguito a una terribile bastonatura. Vi offriamo la sua storia in una versione per voce e fisarmonica, pubblicandola il giorno dopo la festa della Liberazione, perché l’antifascismo riprende le gesta di ieri, combatte oggi e mira al domani.

La musica del brano è composta da Antonio Macaretti, di Ensemble Concordanze, che la esegue da solo, accompagnato dalla voce di Wu Ming 2. Il mixaggio è di Mattia Cipolli. Il testo, sempre di Wu Ming 2, è preso da Veglione rosso. L’illustrazione qui sopra, in apertura, è di Carlotta Artioli. Prosegui la lettura ›

«Aristodemo Cocconi». Terzo racconto in musica estratto da Veglione rosso

Questo terzo melologo da Veglione Rosso lo dedichiamo a Dax, Davide Cesare, anche lui, come Aristodemo Cocconi, ucciso da «sicari fascisti». Assassini che oggi, come vent’anni fa, come all’inizio del Ventennio, sembrano comportarsi sempre allo stesso modo, seguendo schemi che si direbbero atavici e che invece sono il prodotto di un’idea mortifera della «vita umana sul pianeta Terra».

Dax verrà ricordato oggi, a Milano, da un grande corteo antifascista e anticapitalista, in partenza alle 14.30 da Piazzale Loreto. La sera, concerto a sostegno della Campagna 130.000, nel nuovo spazio liberato di via Oropa, 4 Prosegui la lettura ›

«Agostino Zaccarelli». Secondo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Correggio, 31 dicembre 2022. Gabriele Tesauri legge il racconto dedicato ad Agostino Zaccarelli, davanti all’edificio dove venne ucciso, insieme a Mario Gasparini.

Chitarra, fisarmonica e voce sono le tre protagoniste sonore del secondo melologo che abbiamo ricavato da Veglione rosso. Manca il violencello – e soltanto alla fine, col dodicesimo racconto, spiegheremo il motivo di quest’alternanza tra i tre strumenti. Per ora ci limitiamo a dire che c’è una logica, parallela – o meglio: isomorfa – rispetto a quella che si nasconde nei testi. A voi scoprirle! Prosegui la lettura ›

«Mario Gasparini» è il primo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Gennaio è ormai agli sgoccioli, e noialtri a gennaio avevamo promesso di iniziare a presentarvi gli audioracconti derivati da Veglione Rosso, uno per ognuno dei dodici correggesi uccisi dai fascisti prima della Seconda guerra mondiale; uno per ognuno dei dodici mesi del 2023.

Ecco allora il primo melologo, dedicato a Mario Gasparini: la voce e il testo sono di Wu Ming 2, la musica è suonata e composta da Stefano Pilia, alla chitarra elettrica.

– E lEnsemble Concordanze? – si chiederanno le persone più attente – Non dovevano esserci anche loro, nel progetto? Prosegui la lettura ›

«Radio Piemonte International», il primo podcast prodotto da Melologos. Per meglio dire: un radiodramma da Ufo 78

Radio Piemonte International, la locandina

Puoi ascoltare Radio Piemonte International su Giap, Apple Podcasts, Internet Archive, Vimeo e YouTube***.

Radio Piemonte International è il primo podcast realizzato dal laboratorio Melologos, che abbiamo fondato a Bologna e avrà la propria sede al Nassau, un nuovo spazio polivalente in via de’ Griffoni 5/2. Ma andiamo con ordine.

«Podcast» è un termine generico, un ombrello lessicale che può confondere le idee, perché copre prodotti e generi molto diversi tra loro*. Radio Piemonte International si ispira al formato del radiodramma, e si svolge in un atto unico di 19 minuti.

Nell’arco di tre mesi, dall’ottobre al dicembre 2022, abbiamo adattato, messo in scena e sonorizzato un capitolo di Ufo 78, il 17 del Secondo movimento. Ecco le voci che udirete:

Wu Ming 1 – Voce narrante, gli ufologi Bonino e Ravarino, “Giuseppe”

Donatella Allegro – Milena Cravero

Jadel Andreetto – “Walter”

Filomena “Filo” Sottile – Carmen

Come si diceva, la produzione – montaggio, missaggio, ingegneria sonora, mastering ecc. – è di Melologos, un lavoro di squadra coordinato da Stefano D’Arcangelo. La registrazione della voce di WM1 è a cura di Giroweedz. Prosegui la lettura ›

Veglione rosso. L’alba di una notte durata vent’anni.

La scorsa primavera, una raccolta fondi lanciata da Casa Spartaco, dall’Anpi di Correggio e dall’Istoreco di Reggio Emilia, ha permesso di realizzare Veglione rosso, un volume di racconti scritti da Wu Ming 2, uno per ciascuno dei dodici correggesi uccisi dai fascisti tra il 1920 e lo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Storie di muratori, braccianti, contadini, falegnami, operai. Donne e uomini che hanno rifiutato un destino di fame e fatica. Venivano da famiglie socialiste, anarchiche, comuniste. Oppure erano i primi, della loro schiatta, che avessero osato iscriversi a un sindacato, a una cooperativa, a una lega di lavoratori. I primi a scioperare, i primi a pretendere di stare meglio, senza aspettare il giudizio universale. Bastonati, per questo, sulle strade di un borgo che sa di letame. Aggrediti nella nebbia che sale dai fossi. Pestati a sangue accanto alla bicicletta. Avvelenati con l’olio di ricino alla Casa del fascio. Malmenati in caserma e in prigione. Stesi nella polvere di una cavedagna, nel fango dei campi, sul selciato di una piazza, fuori dall’osteria, davanti alla porta di casa.
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Black Elf Power: il lato chiaro e quello oscuro degli Anelli del Potere

di Wu Ming 4

1.  «Io odio l’elfo nero»

La serie tv Amazon Gli Anelli del Potere, tratta dalle appendici del Signore degli Anelli, ha deluso parecchi fan tolkieniani e non solo loro. Pur mostrando il suo punto di forza nella resa immaginifica di panorami e skyline, nelle prove di alcuni attori e nella ricerca per così dire etnografica sui popoli della Terra di Mezzo, è parsa incredibilmente carente sul piano della scrittura, cioè per quanto riguarda la costruzione della trama e dei personaggi. [Qui un’estesa recensione/riflessione con spoiler]

Prima ancora dei giudizi trancianti sulle falle narrative però, la serie tv ha suscitato una quantità di polemiche e dibattiti sulla canonicità della rappresentazione, e sulle intenzioni politiche della produzione stessa. Amazon Prime è stata accusata di strumentalizzare le storie di Tolkien, reclutando un cast multietnico e presentando personaggi femminili clamorosamente più forti rispetto a quelli maschili, in ossequio ai dettami del politicamente corretto made in USA. Nei mesi scorsi, in giro per la rete e per i social media, sono state lanciate invettive per la presenza di un elfo, una regina numenoreana, una principessa nanica e alcuni hobbit interpretati da attori e attrici nere. La loro presenza non sarebbe filologicamente corretta – ha protestato certo fandom -, perché nelle storie di Tolkien le suddette razze non comprendono individui non bianchi, dunque inserirli sarebbe una forzatura strumentale, un «fare politica usando Tolkien» (in Italia ne sappiamo qualcosa, anche se più spesso si è trattato di una politica di segno opposto, ma tant’è).  Prosegui la lettura ›