Archives for 

Personaggi

Per Simone Ramilli, un anno (e molte vite) dopo

Simone Ramilli

Simone, maggio 2015.

di Wu Ming 1

0. La mazzata
1. L’ultima sera in balotta
2. Il funerale, il puzzle, l’archivio
3. Gli «autonomazzi» e la Pantera
4. 2 agosto 1990, uno «scambio di persona»
5. Il blitz di Capo Rizzuto, la fuga, la cattura
6. I processi di Catanzaro e la mobilitazione
7. La malattia, la nuova vita
8. Gli ultimi anni di lotta
9. E dunque…

L’ultima serata trascorsa con Simone fu a Cesena, il 10 luglio 2019.
Il 3 agosto mi giunse la notizia che era morto. Prosegui la lettura ›

L’epidemia e la rivoluzione. A dieci anni dalla scomparsa di José Saramago (1922-2010)

Saramago nel 2001 alla marcia dell’EZLN, Città del Messico (Foto di Francisco Olvera).

di plv *

José Saramago era uno spaccamaroni.

E va scritto così, senza esitazioni, con tanto di turpiloquio e vocabolo assente da ogni dizionario. Occorre mettere in disparte, da subito e senza timidezza, quel senso reverenziale che rischia di intimidirci ogni volta che parliamo di qualcuno di importante.

Perché è vero, José Saramago era un grande scrittore, ha regalato alla storia della letteratura testi indimenticabili che forse, direbbe lui, non salveranno il mondo, anche se possono ancora cambiare la vita di qualcuno. Ma se i suoi testi hanno questa forza è perché José Saramago era anche molto altro. Prosegui la lettura ›

Quando le eteronavi atterravano a Torino. Antonio Gramsci e la “quistione bogdanoviana”.

Targa in piazza Sapožkovaja, a Mosca, sulla sede del Comitato Esecutivo dell’Internazionale:
«In questo palazzo, nel 1922-23, lavorò un personaggio chiave del comunismo internazionale e del movimento dei lavoratori, il fondatore del partito comunista italiano, ANTONIO GRAMSCI»

[Nei titoli di coda di Proletkult abbiamo accennato alla «misteriosa traduzione a quattro mani di Stella Rossa» che Antonio Gramsci avrebbe completato insieme a Julja Šucht. Ma gli incontri ravvicinati del quinto tipo tra il marxista italiano più studiato nel mondo e i socialisti marziani di Aleksandr Bogdanov, non si limitano a questo, come vedremo nell’articolo che inizia qui sotto e prosegue sul sito della casa editrice Einaudi. Buona lettura!]

 

di Wu Ming 2

Il 2 giugno 1922, Antonio Gramsci arriva a Mosca, in treno da Berlino, con la delegazione del Partito Comunista d’Italia, capitanata da Amadeo Bordiga, per partecipare agli incontri del Comitato Esecutivo dell’Internazionale. A Torino, ha lasciato una situazione drammatica, con le squadracce fasciste in piena attività, e in Russia non lo attendono mesi di riposo. Sa che Zinov’ev e i bolscevichi, per fronteggiare l’onda nera, chiederanno ai comunisti italiani di tornare insieme ai socialisti, che nel frattempo hanno espulso Turati. Sa che Bordiga non ne vuole sapere, Nenni neppure, e a lui toccherà tentare mediazioni impossibili. Per di più, anche il clima di Mosca non è per niente piacevole: fame per le strade, caldo afoso nell’aria e l’apprensione per la salute di Lenin, che una settimana prima ha avuto un colpo apoplettico.

Il risultato è che s’ammala pure Gramsci, tanto che a luglio lo mandano a riprendersi in un bel sanatorio dal nome evocativo: Serebrjanyj Bor, Pineta d’Argento. Qui conosce Evgenija Šucht, segretaria di Nadja Krupskaja, figlia di un vecchio amico di Lenin e ricoverata per una paresi alle gambe. Ma soprattutto conosce sua sorella Julja, nata a Ginevra, vissuta a Roma e diplomata in violino al conservatorio di Santa Cecilia.

Sul colpo di fulmine che scocca in quei giorni d’estate tra Antonio e Julja/Giulia sono state scritte decine di pagine, ma soltanto due studiose – almeno a nostra conoscenza – si sono occupate dei risvolti “bogdanoviani” della loro relazione. Sono Maria Luisa Righi (Gramsci a Mosca tra amori e politica (1922-1923), in «Studi Storici», a. 52, 2011, 4, pp. 1005-1008) e soprattutto Noemi Ghetti, nel suo libro La cartolina di Gramsci. A Mosca, tra politica e amori, 1922-1924 (Donzelli, 2016).

Prosegue su Einaudi.it >>>

Piermar10. Arti e identità in movimento ricordando Piermario Ciani (1951 – 2006)

Piermar10 - Piermario Ciani

A Piermario Ciani / Luther Blissett / TRAX01 / Erica Moira Pini e tanti altri nomi, a quel fratello maggiore perduto, abbiamo dedicato più speciali, da prima che Giap diventasse un blog. L’ultimo – il più completo – è del 2011 e lo trovate qui.

Oggi segnaliamo che, finalmente, il labirintico archivio lasciato da Piermario è stato esplorato, mappato e presto verrà reso disponibile. Per offrire un’anteprima di questo tesoro foto/grafico, mail-artistico, editoriale ed epistolare, oltreché per avviare le iniziative legate al decennale della morte, domenica 12 giugno si terrà un evento a Sterpo di Bertiolo (Udine). Ci scusiamo con tutt* per lo stretto preavviso.

Qui sotto riportiamo il comunicato stampa di Gabriella Cecotti, responsabile del Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli, e il programma completo dell’evento. Domani (sabato 11) su Pagina 99 uscirà un articolo approfondito di Ferruccio Giromini.

Il video, invece, mostra la Ciano Blu Machine, installazione sonora di Fabio Zigante e Gabriella Cecotti. Prosegui la lettura ›

Perdersi tra le parole, le musiche e le immagini di Stefano Tassinari

Stefano Tassinari nel 1982

Stefano Tassinari nel 1982. Clicca sull’immagine per aprire ed esplorare il sito a lui dedicato. Reading, spettacoli, trasmissioni radiofoniche, presentazioni, interviste, recensioni e documentari suoi (come il viaggio-inchiesta del 1984 nel Nicaragua Sandinista) e su di lui (Tass, di Stefano Massari, 2014). Il lavoro di una vita. Una vita da appassionato militante della cultura. Una vita da rivoluzionario.

Quasi quattro anni fa, insieme a tante altre persone, lanciammo un appello:

«Disperso nella “nube” della rete, nei dischi rigidi o in vecchie cassette e videocassette sparse per le case di chi ha incrociato Stefano, esiste in potenza un enorme archivio di interventi estemporanei ad assemblee e cortei, reading con e senza musica, presentazioni di libri (suoi e altrui), interviste e trasmissioni radiofoniche o televisive, monologhi teatrali… La voce di Stefano ha girato per l’Italia, lasciando tracce magnetiche, ottiche, digitali.

Ieri, dopo la camera ardente, un gruppo informale di compagn* e amic*, in accordo con Stefania, ha deciso di lanciare un appello. Vi invitiamo a rilanciarlo, ritwittarlo, pubblicarlo sui vostri blog e profili di social network, leggerlo alla radio e quant’altro.

Chiunque abbia una registrazione della voce di Stefano (o ripresa video di Stefano che usa la voce), per favore ce lo faccia sapere, ci spieghi di cosa si tratta, che storia ha etc.
L’intenzione è di raccogliere la maggior quantità possibile di materiali acustici, e renderli ascoltabili/scaricabili da un sito ad hoc dedicato a Stefano, accompagnati da note, testi e interviste […]»

Oggi, dopo una campagna di crowdfunding e grazie allo sbattimento enorme soprattutto di Luca Gavagna, siamo lieti di annunciare l’apertura del sito stefanotassinari.it