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Alpinismo Molotov

Dalla pandemia virale a quella di Opere Dannose & Inutili. Un monito dal Corno alle Scale.

Il lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi.

Il cosiddetto “sviluppo sostenibile”, in Italia, ha da sempre un andamento altalenante: quando il piatto piange, le tasche sono vuote e bisogna accontentarsi del poco che c’è, allora la necessità può diventare virtù, e qualche progetto benemerito vedere la luce; non appena però si profilano all’orizzonte fondi sostanziosi, finanziamenti europei e soldi a pioggia, subito la sostenibilità torna ad essere soltanto una foglia di fico, un paravento retorico, dietro al quale innalzare opere inutili e dannose. Prendete ad esempio il settore del turismo: in tempi di vacche magre, un sindaco di montagna potrà anche convincersi a investire sulla rete dei sentieri, l’ospitalità diffusa, le produzioni locali, i cammini storici, il paesaggio. E pure questo non senza contraddizioni, con il pacchetto vacanze nell’antico borgo venduto come se fosse un soggiorno all-inclusive al Club Med, col vino rosso al posto del mojito e le faggete invece della barriera corallina. Ma lasciate che quel sindaco annusi l’odore della grana, di un bando che si sblocca o di un imprenditore che mette mano al portafogli, ed ecco che torneranno in pista gli impianti di risalita, le grandi strutture ricettive, i bob a rotaia e tutto l’immancabile luna park d’alta quota, ad uso e consumo di chi sta in città e ha denaro da spendere. Eppure, nonostante  l’inversione di marcia, si continuerà a sbandierare un grande impegno “per rispettare l’ambiente”, fingendo che non ci sia contraddizione tra il piano B per quando si era poveracci e quello adatto alla nuova, insperata liquidità. Anzi: i risultati ottenuti col primo verrano esibiti come un lasciapassare verde per il secondo. Prosegui la lettura ›

Scarpinata letteraria a Montesole, 21 giugno 2020: nuovo percorso e nuova logistica!

Il nuovo percorso del 21 giugno. Clicca per vederlo su OpenStreetMap.

Avevamo pensato la scarpinata di domenica a Montesole come evento car-free, tutto trasporto pubblico: si arrivava all’appuntamento in treno, e in treno si rientrava, su un’altra linea. Per questo il percorso non era «ad anello»: non avevamo in mente auto parcheggiate a cui tornare.

Purtroppo, non avevamo fatto i conti con gli strascichi dell’emergenza coronavirus nel trasporto pubblico. Prosegui la lettura ›

Seconda Scarpinata Letteraria, 21 giugno 2020: traversata di Monte Sole

Il percorso del 21 giugno. Clicca per vederlo su OpenStreetMap.

[ AGGIORNAMENTO DEL 18/06/2020: nuovo percorso e nuova logistica! ]

Per la 2ª Scarpinata Letteraria a cura di Wu Ming e BaLotta Continua abbiamo scelto una data evocativa e rituale: il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, l’inizio della stagione del raccolto, il matrimonio del sole con la luna, del fuoco e dell’acqua.

Per scegliere il luogo di questo secondo appuntamento, siamo partiti dall’idea di lasciare a casa l’automobile. Complice anche la data del solstizio, il pensiero è andato subito a Monte Sole, che abbiamo ammirato dalle rupi del Contrafforte Pliocenico, durante la scarpinata del 30 maggio. L’acrocoro è piazzato in mezzo tra la Val di Reno e la Val di Setta, con le loro storiche linee ferroviarie, la Direttissima e la Porrettana, il che permette di attraversarlo in una giornata di cammino, dalla stazione di Vado/Monzuno a quella di Pian di Venola. Prosegui la lettura ›

I diciotto di Cortecchio e la Lupa Verde. Storie di Resistenza e scarpinate sull’Appennino.

Partigiane e partigiani della 36ª Brigata Garibaldi al comando di Ca’ di Gostino (RA)

Lunedì 24 febbraio avevamo in programma un doppio incontro in quel di Vercelli: la mattina, all’Università del Piemonte Orientale, con le studentesse e gli studenti del corso di Letteratura Italiana, tenuto dalla professoressa Stefania Sini e quest’anno dedicato ai nostri romanzi; il pomeriggio, nella biblioteca comunale, in collaborazione con l’ANPI, per un appuntamento intitolato «Resistere raccontando, raccontare la Resistenza. La lotta partigiana nei libri del collettivo Wu Ming».

Entrambi sono saltati, letteralmente dall’oggi al domani, per l’irrompere dell’emergenza Coronavirus. Prosegui la lettura ›

Countdown To Go Up: verso la festa di Alpinismo Molotov, 1-2-3 giugno 2018

La locandina ufficiale di Diverso Rilievo 2018.

Ormai ci siamo. Tra pochi giorni, venerdì 1 giugno, ci ritroveremo nelle Marche, in pieno «cratere» del terremoto, ovvero sull’altopiano di Macereto, al confine del Parco nazionale dei Monti Sibillini. Ci ritroveremo per inaugurare Diverso il suo rilievo 2018, la seconda festa galattica — «nazionale» lo abbiamo scritto prima e comunque, a pensarci, non è affatto una bella parola — di Alpinismo Molotov.

Per chi ancora non lo sapesse, la festa si svolgerà nell’azienda agricola di Marco Scolastici. Quella di Marco è una delle storie più note di resistenza al terremoto e alla «strategia dell’abbandono», cioè la strategia che lo stato sembra aver scelto per le Marche negli ultimi due anni. Un territorio meno abitato dà meno grattacapi. Un territorio meno abitato è un territorio meno presidiato, e puoi farci e farci passare quel che ti pare senza fastidiose opposizioni (almeno così sperano). Prosegui la lettura ›

Grüne Linie. Un progetto fotonarrativo di Giancarlo Barzagli e Wu Ming 2.

Mirco Zappi, che solo per l’anagrafe si chiamava Graziano.
Orlando Rampolli, nome di battaglia Teo.
Luigi Tinti, l’inesauribile comandante Bob.
Tre partigiani – degli oltre 1500 – che vissero l’epopea della 36ª Brigata Garibaldi, attiva sull’Appennino tosco-romagnolo, tra le province di Firenze, Ravenna e Bologna, quando per quei crinali passava la Grüne Linie, l’ultima fortificazione nazista a sud della Pianura Padana. Prosegui la lettura ›

Diverso il suo rilievo 2018: la seconda festa di #AlpinismoMolotov. Locandina ufficiale e programma

La locandina ufficiale di Diverso Rilievo 2018. Clicca per ingrandire.

Il nome della festa di Alpinismo Molotov è preso dal libro Storia di una montagna, scritto dal geografo anarchico  anzi, come diceva lui: «geografo, ma anarchico»  Elisée Reclus (1830-1905).

Histoire d’une montagne uscì nel 1876. Da quattro anni Reclus, per la seconda volta nella sua vita, era esule politico. Nel 1871, infatti, aveva aderito alla Comune di Parigi, e aveva combattuto per difenderla. Dopo un anno di prigione, era stato espulso dalla Francia e si era stabilito in Svizzera.

Il libro uscì di nuovo, in versione definitiva, nel 1880. In Italia fu tradotto nel 1909 e il testo è scaricabile gratis da Liber Liber. Ecco il passaggio da cui proviene il titolo: Prosegui la lettura ›