2007 – 2017, dieci anni all’estremo Nordest: l’antifascismo sotto processo a #Gorizia

Fascisti via da Gorizia

di Tuco

Due anni fa abbiamo raccontato della lugubre parata che Casa Pound inscenò a Gorizia in occasione del centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia.

Abbiamo raccontato della contromanifestazione antifascista e antimilitarista  transnazionale organizzata dai movimenti del territorio, e dell’indifferenza con cui il mondo politico di centrosinistra liquidò il tutto come contrapposizione tra vecchi estremismi.

Al termine di quella giornata, la frase che ci ronzava in testa era: «È successo qualcosa».

Quel qualcosa era lo sdoganamento definitivo del discorso neofascista proprio in queste terre di confine – già devastate durante la grande guerra -, in cui la resistenza al nazifascismo assunse un carattere marcatamente di classe e internazionalista, e pagò un altissimo prezzo di sangue per la liberazione. La provincia di Gorizia fu quella col maggior numero di deportati nei campi di concentramento nazisti.

La sottovalutazione del ritorno di fiamma neofascista nei mesi scorsi ha prodotto la disfatta elettorale del centrosinistra a Monfalcone,  città simbolo di quella resistenza.

Ebbene: proprio a Monfalcone, nel 2007, si ebbe una sorta di “prequel” di questo capovolgimento di prospettiva. L’amministrazione comunale concesse al leader di Forza Nuova Roberto Fiore l’uso di una sala della biblioteca per la presentazione di un libro, incurante delle proteste delle associazioni antifasciste. Nei pressi della biblioteca le antifasciste e gli antifascisti organizzarono un folto presidio che, in seguito a una provocazione di alcuni fascisti, fu caricato dalla polizia.

A dieci anni di distanza – l’8 febbraio 2017 – quelle antifasciste e quegli antifascisti sono mess* sotto processo e rischiano pesanti condanne detentive.

Invitiamo tutt* i lettori e le lettrici di Giap a leggere l’appello alla mobilitazione, a diffonderlo il più possibile, e – chi può – a partecipare numeros* all’udienza presso il tribunale di Gorizia.

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3 commenti su “2007 – 2017, dieci anni all’estremo Nordest: l’antifascismo sotto processo a #Gorizia

  1. Per completare il quadro dell’accerchiamento locale a quello che è il valore minimo della convivenza civile – l’antifascismo – ricordiamo anche il recentissimo raduno della X MAS Gorizia…

    https://www.facebook.com/ANPI-VZPI-Gorizia-Gorica-731598550294000/?fref=ts

    • Per fugare ulteriormente ogni dubbio sulla natura profondamente fascista della XMas e dei suoi odierni adulatori (che annoverano fra l’altro il renziano Urizio, presidente della Lega Nazionale di Gorizia e *riscrittore* della storia) è utile far notare in quale bandiera si riconoscano i sedicenti patrioti che *non tradirono*.
      https://twitter.com/bezker1/status/824916236744192002

  2. Aggiornamento.
    L’udienza di ieri a Gorizia è stata un capolavoro collettivo di difesa di un’iniziativa antifascista, rivendicata con interventi di molte compagne e compagni imputati e gestita benissimo dagli avvocati. Abbiamo letteralmente fatto a pezzi da un lato le balle della polizia, dall’altro messo a nudo le maledette connivenze del PD con i fascisti.
    Il punto è proprio questo: stiamo subendo un processo dopo dieci anni per fatti del tutto marginali – un tafferuglio di due minuti senza particolari conseguenze – per aver contestato il fatto che la biblioteca pubblica di una città da sempre antifascista venisse sequestrata legalmente da un manipolo di fascisti guidato da uno stragista.
    Dieci anni dopo Monfalcone è guidata per la prima volta da una giunta di destra che vomita odio dalla mattina alla sera su un pezzo della cittadinanza senza la quale i suoi cantieri navali non aprirebbero nemmeno i cancelli. Questo è frutto anche dell’aver sacrificato la memoria operaia e antifascista della città per vergognosi compromessi, seguendo una logica di potere clientelare, spacciandola per innovazione e superamento delle ideologie. Un capolavoro di cui saremo per sempre grati alla classe politica post-PCI della Seconda repubblica.
    È successo non solo a Monfalcone, è un lavoro di legittimazione dell’estrema destra e di riabilitazione del fascismo che va avanti da anni, si legga ad esempio questa inchiesta su Giap.
    Il problema, come ho detto ieri in tribunale, è che in Italia non si ebbe mai una Norimberga e si decise che, a differenza della Germania, avremmo vissuto tutti e per sempre, per generazioni, col rimosso di cosa sia stato il fascismo, dandogli poi spazio prima nelle nostre biblioteche, poi nelle televisioni, e ora ritrovandolo non più strisciante e semiclandestino, ma di nuovo arrogante, aggressivo e alla luce del sole.
    Ma siamo disposti a permettere che ci oscurino il sole?
    Il processo è stato rinviato tecnicamente al prossimo ottobre.
    Grazie alla Wu Ming Foundation e a tutte e tutti per la solidarietà!