#Terremoto, un viaggio che non promettiamo breve. Rapporto dalle Marche a cinque mesi dalla prima scossa

Campagna di San Ginesio (MC). Foto di Michele Massetani.

di In Punta di Sella

«Se mettevi in guardia prima, eri parte della solita “Italia del no”.
Se protestavi durante, quando i lavori causavano già problemi e danni, forse avevi ragione ma ormai non si potevano lasciare le cose a metà.
Se denunciavi dopo, eri uno che non sapeva lasciarsi il passato alle spalle.»
Wu Ming 1, Un viaggio che non promettiamo breve

Dove eravamo rimasti? Ah sì, circa due mesi fa eravamo rimasti che non ci sarebbe stato nessun post terremoto. Questa previsione si è rivelata esatta, non solo perché il terremoto non ha mai smesso di romperci i coglioni (consentitemelo, sono 5 mesi, quarantottomila scosse, non potrei dirlo diversamente), ma perché tutte quelle «operazioni» che solitamente ci si aspetta di vedere a seguito di eventi cataclismatici non si sono assolutamente viste.

D’altra parte, stiamo vivendo un momento storico cruciale per il territorio della terra di mezzo. Le faglie accumulano energia per anni, decenni, e poi la liberano in pochissimi secondi. Nel cratere e nelle zone limitrofe interessate dalle scosse di questi cinque mesi la storia ha imitato questo meccanismo.

Le aree interne di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo sono zone lontane dalle cronache, in cui apparentemente non succede mai niente. L’immaginario pubblico non le posiziona neanche troppo bene geograficamente: ancora solo qualche giorno fa per un noto TG nazionale Teramo era una «provincia marchigiana». Ma da cinque mesi a questa parte in questo territorio misconosciuto ai più si stanno concentrando tutte le contraddizioni, l’inefficienza, i limiti, i conflitti, la voracità, l’intolleranza del nostro sistema politico economico. Da questo punto di vista ciò che sembra uno stato di eccezione è in realtà il disvelamento della norma: l’emergenza porta a galla, mette a nudo il processo di anni di svendita ai privati, smantellamento del welfare, rincorsa del capitale alle grandi opere, distruzione delle identità locali. La (non)gestione del dopo sisma prefigura quelli che sempre di più saranno i problemi che le popolazioni si troveranno ad affrontare ogni giorno. Prosegui la lettura ›

Al di là del mare | Un #WuMingLab di scrittura collettiva all’Università di Bologna.

A febbraio 2017 parte la quarta edizione del laboratorio di scrittura collettiva interculturale, condotto da Wu Ming 2, in collaborazione con Eks&Tra e con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna.

Per partecipare non è necessario essere studenti, ma occorre inviare una richiesta alla segreteria e partecipare all’incontro preliminare, di presentazione, che si terrà il 3 febbraio alle ore 15. Qui trovate tutte le informazioni utili per l’iscrizione. Prosegui la lettura ›

#IlPiccoloRegno su «L’Indice dei Libri» (con #StelladelMattino)

Su «L’Indice dei libri» di questo mese si trova una bella recensione de Il Piccolo Regno scritta da Paola Carmagnani, docente di letteratura comparata all’Università di Torino. Per gentile concessione dell’autrice la riportiamo integrale qui su Giap, proprio oggi che torna in libreria Stella del Mattino. Paola Carmagnani infatti non solo ha colto molti dei riferimenti letterari interni al Piccolo Regno, ma ha anche messo in relazione i due libri solisti di Wu Ming 4.
Ecco l’articolo. Prosegui la lettura ›

Wu Ming 4 a Radio 3 su #Tolkien

 

Oggi pomeriggio alle ore 18:00 e il prossimo sabato 28 gennaio alla stessa ora, nella trasmissione Pantheon di Radio Rai 3, condotta per l’occasione da Loredana Lipperini e Arturo Stàlteri, la terza e la quarta puntata del ciclo dedicato a J.R.R.Tolkien vedranno ospite Wu Ming 4 (le puntate andate in onda sono ascoltabili sul sito della trasmissione).
Il tema della puntata odierna sarà l’eroismo nell’opera di Tolkien. Si parlerà immancabilmente del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, di Sir Gawain e il Cavaliere Verde, e della teoria del coraggio nordica.
Il tema della quarta puntata sarà invece il male. Si parlerà della visione del male in un romanzo come Il Signore degli Anelli; del problema del potere; e del tema della morte.
Va bene che è Radio 3… ma saranno comunque due puntate belle toste.

Insomma, ne abbiamo percorsa di strada, analizzando e raccontando Tolkien e facendo debunking di certe letture capziose tipicamente italiane. Sono ormai dieci anni di lavoro. Proviamo a fare una carrellata dell’attività che ci ha portati all’approdo a Radio Rai: Prosegui la lettura ›

Il #Passante di #Bologna, quinta puntata | Dai facilitatori ai buttafuori.

di Wolf Bukowski e Wu Ming.

1.

Facciamo un passo indietro.
Il 15 dicembre 2016, sul sito ufficiale del comune di Bologna, alla sezione “comunicati stampa”, compare questo testo (tuttora on line):

«Domani, venerdì 16 dicembre, alle 14 in sala di Giunta a Palazzo d’Accursio, verrà illustrato l’accordo sul Passante di Bologna sottoscritto in sede di Comitato di Monitoraggio, coordinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e composto da Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna e Autostrade per l’Italia […]
Si prega di considerare la presente come invito.
Cordiali saluti.»

A quella data, il “confronto pubblico” sul Passante di Bologna è terminato e l’accordo che verrà illustrato in Sala di Giunta ne costituisce l’indegno epilogo: sindaco, assessori e consiglieri, a braccetto con l’amministratore delegato di Autostrade, spiegheranno quali mirabolanti migliorie abbiano arricchito il progetto, grazie al contributo dei cittadini bolognesi e dei facilitatori di Avventura Urbana.

Intanto, sul sito di Internazionale, sono già uscite la prima e la seconda puntata della nostra inchiesta sulla Grande Opera. Stiamo terminando gli ultimi ritocchi alla terza e non ci dispiacerebbe piazzare, come ciliegina sulla torta, un piccolo reportage dell’incontro in Comune. Purtroppo, invitati con un solo giorno d’anticipo, non riusciamo a liberarci da altri impegni, e l’occasione sfuma. Prosegui la lettura ›

«Il femminicidio non esiste»? Piegare la matematica per fare disinformazione

Il femminicidio non esiste, dice il predatore.

Occhio a come si dispongono i numeri!
Leviatano infinito, di Tobia Ravà, 2007, resine e tempere acriliche su vetroresina, 435 x 250 x 170.

di Tuco aka Martino Prizzi con Mariano Tomatis (*)

In questo post ci occuperemo di un particolare esempio di negazionismo che si basa su considerazioni matematiche e statistiche solo all’apparenza rigorose. L’occasione ce la offre un articolo diffuso in rete qualche anno or sono: Il femminicidio non esiste, pubblicato sul blog di Astutillo Smeriglia (nom de plume di un regista di cortometraggi) e citato perfino in pubblicazioni accademiche (1).

La prima, doverosa premessa è che ci ripugna spendere tempo e risorse mentali per fare debunking di chi piega la matematica a scopi negazionistici. Il punto è che qualcuno deve pur farlo, e tanto vale ricavarne considerazioni che vadano al di là del caso specifico. La critica nel merito è doverosa anche per evitare che, per reazione ad analisi tanto superficiali, si finisca per considerare tout court la matematica e la statistica come discipline da azzeccagarbugli.

La seconda premessa fondamentale è la seguente: corretto o meno che sia un modello statistico dal punto di vista matematico, la statistica non è in grado di dimostrare l’esistenza o meno di un fenomeno come il femminicidio, né che abbia o meno determinate radici sociali, psicologiche, antropologiche, culturali, genetiche o quant’altro. La sua esistenza e le sue radici vanno indagate utilizzando strumenti specifici delle scienze umane. L’analisi qui presentata è anche una critica radicale al feticismo dei numeri intesi come indicatori obiettivi: essi lo sono (con buonissima approssimazione) per fenomeni fisici o chimici come il moto di un pianeta o la combustione di un idrocarburo. Quando invece si parla di fenomeni sociali, i numeri non possono catturarne in ogni aspetto e sfumatura le motivazioni e la natura profonda – e men che meno avere la pretesa di escludere l’esistenza di un concetto come il femminicidio.

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Il ritorno di Stella del Mattino, il romanzo di Wu Ming 4 con JRR #Tolkien, T.E. Lawrence, C.S. Lewis e Robert Graves

La nuova cover di Stella del mattino disegnata da Igort. Clicca per aprirla completa, con il testo di quarta di copertina (pdf).

Martedì 24 gennaio torna in libreria nell’edizione tascabile Stella del Mattino, primo romanzo solista di Wu Ming 4 (€13,50). Il volume ha una nuova copertina, realizzata da Igort, che ritrae i quattro protagonisti della storia, e all’interno si trovano due mappe: una del centro storico di Oxford; l’altra dell’Arabia e di parte del Medio Oriente, sulla quale sono tracciati i percorsi compiuti da Lawrence e dagli irregolari arabi durante la rivolta del 1916-18. Prosegui la lettura ›