#NemicoPubblico, seconda edizione! Featuring @zerocalcare

Daje Zero Calcare!

La vignetta di Zerocalcare che apre la nuova edizione di Nemico Pubblico.

Tempo di seconde edizioni: in istampa la seconda edizione di Point Lenana, già in circolazione la seconda edizione di Nemico Pubblico. Pecorelle, lupi e sciacalli.
Nemico Pubblico è il libro No Tav che ci vede tra gli autori e racconta la storia di uno dei più nauseabondi linciaggi mediatici degli ultimi anni. Per questo, ha già fatto incazzare un sacco di gente.

Nella versione arricchita e aggiornata la copertina è un po’ diversa:

Nuova copertina Nemico Pubblico

Poi ci ha messo lo zampino il compagno Zerocalcare con la vignetta che vedete quissopra (*), poi ci trovate un compendio di cos’è successo a Marco Bruno negli ultimi tempi (perché non si finisce mai davvero di sbattere il “mostro” in prima pagina, o almeno di provarci), infine c’è una favola scritta da due giovanissime No Tav, Matilde e Micol, 13 e 11 anni. Perché noi – lo sanno tutti – siamo di quelli che plagiano i bambini, e dovete ammettere che è un passo avanti: una volta li mangiavamo.

Oggi, domenica 13 ottobre 2013, h. 15, il comitato Spinta dal Bass, Marco Bruno e Wu Ming 1 presenteranno Nemico Pubblico al centro polivalente di Villar Dora (TO), via Pelissere 16.
Il 25 ottobre Spinta dal Bass presenterà il libro al centro sociale Pacì Paciana di Bergamo. Il centro sociale è in via Grumello 61 (in alcuni navigatori il nome è “Via per Grumello”).
Il 26 ottobre Marco Bruno presenterà il libro a Roma, allo spazio autogestito Casetta Rossa, via Magnaghi 14 (Garbatella).

Come sempre, per ordinarlo basta scrivere a postmaster@spintadalbass.org. Costa 10 euro e vanno tutti nel fondo per le spese legali dei No Tav colpiti dalla repressione.

* Interessante confrontarla con quella che disegnò Makkox il 29 febbraio 2012.

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6 commenti su “#NemicoPubblico, seconda edizione! Featuring @zerocalcare

  1. Ho letto questo post soltanto ieri alle 14 e, sebbene in ritardo, sono riuscita ad arrivare da Torino a Villar Dora per la presentazione di Nemico Pubblico.
    Proseguendo la riflessione fatta ieri in merito alla scarsa circolazione della voce NoTav, mi chiedo se sono io che “sbaglio candeggio” o se effettivamente le iniziative del movimento sono scarsamente pubblicizzate. Sarà che sono assente dai social networks e che così facendo mi precludo l’aggiornamento in tempo reale, però non è la prima volta che mi capita di constatare come bastino pochi km di distanza perché nessuno sappia niente di quel che succede in Valle. E c’è da dire (e ieri infatti s’è detto) che Torino è veramente a due passi. E pure che io, monitorando e mappando quotidianamente l’attività culturale del territorio, una certa inclinazione a sbattermi per reperire informazioni di questo tipo ce l’ho.
    Insomma al di là dell’evento unico/manifestazione -quello sì illuminato, filmato, deformabile e quindi funzionale alla narrazione tossica- non c’è eco alcuna per il lavorìo culturale che vi sta alla base e che sarebbe preziosissimo rendere il più partecipato possibile. Sarà un’osservazione banale, ma io non smetto di rammaricarmi per tutti gli incontri, spettacoli, presentazioni, dibattiti mancati! Devo cambiare pusher informativo: è evidente che non ho il giro giusto :) Nel frattempo però grazie a WuMing che ancora una volta mi ha permesso di essere partecipe.

  2. Ho partecipato all’organizzazione della presentazione e ti ringrazio per lo spunto.
    Ti spiego come abbiamo cercato di far sapere dell’incontro chiedendoti consigli su come essere più efficaci.
    -manifesti nelle bacheche dei paesi di Valle, nelle librerie e in alcune biblioteche
    -abbiamo presentato libro e giornata su radio blackout
    -ricordato la presentazione in tutti gli appuntamenti del “grande cortile” in valle (quelli con Vauro, Erri De Luca etc.)
    -spammato sui social network (twitter e facebook)
    -messo appuntamento sui siti del movimento
    -mandato la mail a tutti i contatti che negli anni abbiamo accumulato e nelle mailing list no tav (compresi gli indirizzi dei giornali, anche se una segnalazione, o meglio un vero e proprio articolo, sulla presentazione è apparso solo sulla Luna Nuova, cosa che non ci stupisce più di tanto…)

    Mi rendo conto che quasi tutti questi canali si rivolgono a chi già in qualche modo è coinvolto (chi ci segue sui social network, chi guarda i siti notav, chi sta nelle nostre mailing list, chi ascolta “l’unica radio libera e liberata dell’etere torinese”) o a chi vive in Valle (manifesti e Luna Nuova), e quindi accettiamo volentieri consigli.

    In realtà noi avevamo pensato questo incontro per i valligiani, verremo a Torino per presentare Nemico Pubblico come stiamo andando in molte altre città. Ma ci tenevamo molto a presentarlo in Valle con Wu Ming. Questo comunque non cambia di un millimetro la correttezza del tuo rilievo.

    P.S. ieri avevamo messo 100 sedie per la presentazione e in molti hanno dovuto prendersene altre. Siamo decisamente “presi bene” per la giornata!

  3. Infatti io la mia sediolina me la sono sfilata dalla pila in fondo alla sala ;)
    Immagino quanto la vostra azione comunicativa sia già trasversale e impegnativa, ma forse qui in città le strategie vanno ulteriormente potenziate. Ci sono talmente tante e tali iniziative culturali ogni giorno che spesso le meno visibili si perdono nel mare magnum. Però quello torinese può essere un pubblico molto attento e cercare di coinvolgerlo di più gioverebbe.
    Per essere pratiche: sugli eventi e sulle iniziative culturali uno degli organi informativi più completi e utilizzati rimane Torino Sette, il supplemento del Venerdì della Stampa (dal sabato anche on-line). C’è una sezione dedicata agli appuntamenti in provincia e le vostre iniziative troverebbero lì la loro nicchia naturale. Lo so che si tratta di un contenitore paludato e conservatore (a voler essere gentili), ma è comunque molto letto da chi partecipa attivamente alla vita culturale del territorio. Anche rispolverare le classiche vecchie azioni da ufficio stampa insomma può tornare utile.
    Ci sono poi le bacheche on-line, in primis quella di Torino Giovani sul sito del comune di Torino (si chiama “Ricevuto e Pubblicato” e questo è il link: http://www.comune.torino.it/infogio/ric/). Ci sono gli “InformaGiovani”. Ci sono i circoli Arci. Ci sono le bacheche universitarie. Ci sono le biblioteche civiche torinesi, che esattamente come quelle della Valle, danno un contributo importantissimo alla diffusione. Io ti sto snocciolando i primi canali che mi vengono in mente e magari li avete già battuti, chissà. Se poi riusciste ad occupare anche qualche salotto bene (es. il Circolo dei lettori) sarebbe il top; una bella scossa ai radical chic fan di Baricco rappresenterebbe una vera botta di vita!
    Aspetto con le orecchie tese la prossima presentazione di Nemico Pubblico e nel frattempo vi auguro un buon lavoro!

  4. Audio della presentazione di Nemico Pubblico a Villar Dora, Val di Susa, 13 ottobre 2013 #notav

    http://www.wumingfoundation.com/suoni/Nemico_Pubblico_a_Villar_Dora_13_ottobre_2013.mp3

    Smontaggio di una narrazione tossica: il caso “Pecorella”.

    Presentazione del libro al centro polivalente di Villar Dora, con Marco Bruno, Maurizio Piccione, Simone Franchino, Wu Ming 1. Con un intervento di Chiara Sasso e le letture di Matilde e Micol, Giorgio Quarello, Antonietta Perretta.

    Durata: 1h 29′ 30″

  5. #NemicoPubblico continua a produrre smottamenti: Caselli s’inalbera e lascia Magistratura Democratica:
    http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/11/06/news/caselli_si_dimette_da_md_tutta_colpa_di_erri_de_luca-70313759/

    Il riassunto delle puntate precedenti lo trovate qui:
    http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=14040

    E il 15 novembre, h. 20 presentiamo il libro al Vag 61 di Bologna, via Paolo Fabbri 110.

    (E il giorno dopo tutti in valle!)

  6. Venerdì si è tenuta la prima udienza per Marco, il lupo cattivo che ha apostrofato l’uomo in divisa con la scandalosa parola di “pecorella”.
    Riportiamo il report dell’udienza, consideratela come la prima parte dell’epilogo del libro “Nemico Pubblico”.
    Buona lettura.

    Ancora sciacalli, lupi e pecorelle

    Venerdì 29 novembre 2013 si è tenuta la prima udienza del processo a carico di Marco. L’accusa è di oltraggio a pubblico ufficiale per aver leso l’onore e il prestigio del brigadiere Fadda Stefano e del suo capitano Macrì Alessandro.
    L’udienza fissata per le ore 9 viene poi fatta slittare a mezzogiorno e mezza.
    Prima della nostra si è tenuta l’udienza per un mega processo che vede coinvolte centinaia di piccole, medie e grandi aziende del Piemonte, le quali in pochi anni hanno derubato all’Unione Europea centinaia di migliaia di euro, tramite falsi preventivi di spesa per fantomatici siti internet o certificazioni ISO 9001; intascavano le sovvenzioni tramite FIN Piemonte che sembra non essersi mai accorta di nulla.

    Da Repubblica on line:

    “Un milione e mezzo di euro sono di certo stati erogati tramite un inganno. Al centro del raggiro c’era, secondo l’accusa, soprattutto un consulente finanziario[…] I finanziamenti potevano arrivare in tre modi. Il primo era con i siti internet ecommerce: la Regione dava un contributo del 50 per cento, per somme fino a 50 mila euro come investimento a fondo perduto a coloro che dimostravano di aver fatto un sito internet in cui si poteva acquistare online. I siti mediamente costavano invece tra i 3 e i 4000 euro. […]
    La seconda strada era quella delle fiere: il commerciante o l’artigiano presentavano fatture e note spese di viaggio, compreso hotel e aereo, per cinque località Las Vegas, Chicago, Singapore, Sidney e Cuba sostenendo di aver partecipato con il proprio stand a una fiera internazionale. Finpiemonte rifondeva così la metà del viaggio, anche in questo caso, come finanziamento a fondo perduto. Il procuratore Corsi ha scoperto almeno 15 casi, tra cui una ditta di prodotti elettrici che aveva presentato una fattura per 70 mila euro, sostenendo di aver partecipato a ben tre fiere, ottenendo 35 mila euro.
    La terza via era quella dei “Vaucher Basilea 2”, rimborsi a fondo perduto del 70 per cento delle spese di consulenza sostenute (fino a 20 mila euro) per poter accedere a un credito bancario. Finpiemonte rifondeva all’imprenditore che aveva bisogno di rivolgersi a una banca per ottenere un prestito, le spese per una consulenza sui propri bilanci. Sono state presentate 1250 domande, e la metà sono state gestite dalla società di consulenza Eurocons (partecipata da Finpiemonte al 19 per cento), che non è tuttavia stata coinvolta nell’inchiesta”.

    Inchiesta chiusa ad agosto 2011 e rimasta sepolta negli archivi della procura sino a quest’anno rischiando di mandare in prescrizione la quasi totalità degli imputati.
    Mentre per condannare un no tav che ha dato della “pecorella” ad un carabiniere la procura non ha perso un secondo, al contrario son dovuti passare due anni prima che un giudice si prendesse la briga di verificare una truffa alla collettività per almeno 1,5 milioni di euro.
    A frequentare le aule di giustizia si toccano con mano le storture e le contraddizioni di un sistema che si autorappresenta come giusto ma che in realtà spesso viene piegato ai desideri e alle esigenze del ”potere”.

    Ma veniamo alla nostra udienza. La PM con solerzia ha introdotto al magistrato le accuse, ha portato in aula un dvd con il video parziale e si è opposta fermamente a tutte le richieste della difesa.
    C’è voluto più di un quarto d’ora prima che la PM riuscisse a far visionare il filmato al Giudice, un siparietto esilarante, con il pc della PM che non leggeva il file, poi con il pc del giudice che non erano in grado di usare e che una volta caricato il video era sprovvisto di casse audio; alla fine, grazie alla solerzia di una giornalista, la povera PM è riuscita nell’impresa; era da fotografare l’espressione interdetta del Giudice con le cuffie calate sulla testa come un dj.
    La deposizione dei due carabinieri è stata abbastanza onesta, ricostruita a tavolino e ripetuta a pappagallo, ma niente di più.
    La PM ci teneva a ribadire che i due erano li per ordini ricevuti, che il loro equipaggiamento era quello “usuale per l’attività di ordine pubblico (scudo, maschera a “travisare” il viso, casco e manganello rientra “nell’usuale” attività dell’ordine pubblico?), che nessuno dei presenti ha in nessun modo reagito alle “provocazioni” e che nessuno dei due ha mai più rivisto Marco o ricevuto scuse.
    La ciliegina sulla torta è poi stata Mazzanti, ex comandante dei CC di Susa, ora trasferito a Treviso , che ha dichiarato di essere stato lui a riconosce “il Bruno”, a identificarlo da quel video e a far partire il procedimento a suo carico. Un vero detective!
    Gli abbiamo fatto notare come nel suddetto video fosse lo stesso Marco a dare le sue generalità per filo e per segno, con tanto di domicilio!
    Comunque un processo ridicolo, in cui l’accusa vorrebbe provare a far condannare Marco doppiamente, sia per l’insulto al carabiniere che al suo capitano, il quale ha dichiarato di essere stato apostrofato con l’ingiurioso epiteto di “bella pecorella”.
    Il giudice ha respinto le opposizioni della PM, tranne che per la messa agli atti delle lettere minatorie ricevute. Quindi ad Aprile verranno sentiti tutti i teste a nostro favore e sarà fatto visionare il filmato per intero.
    Con Stefano, il carabiniere, Marco ha evitato di parlare, ma dopo la deposizione, passandogli di fianco, il milite gli ha sorriso, come per dire: ”che cazzo ti devo dire… è così”. Entrambi vittime di un sistema che non cerca l’uguaglianza e la giustizia, ma la divisione a tutti i costi tra buoni e cattivi, tra regnanti e sudditi, tra repressori e repressi.
    In questa udienza il ruolo peggiore l’hanno avuto, come c’era da aspettarselo, i giornalisti.
    Per il processo precedente al nostro, con in aula una cinquantina tra imputati e parti lese, durato più di tre ore, non uno era interessato al dibattimento, mentre al momento del nostro arrivo in aula si contavano 9 giornalisti appostati alle spalle di Marco.
    Uno spettacolo pietoso, tutti connessi con le loro redazioni, bava alla bocca e smart-phone tra le zampe.
    Un sacco di moine per Marco, piacere sono tizia, piacere sono caio, lavoro per il tal giornale posso mica chiederti…una foto, una dichiarazione, qualcosa.
    Non gli interessa raccontare ciò che vedono, vorrebbero manomettere la realtà per piegarla ai desideri dell’editore, dell’inserzionista; spettacolarizzare tutto, non informare, ma performare; realizzare qualcosa di succulento da portare in redazione. Vittime a loro detta dei superiori, del precariato, ma pronti a tutto per raggiungere la vetta.
    Comunque agli sfortunati sciacalli a questo giro poco è valso patire il freddo nell’estenuante attesa di azzannare qualche brandello, il Lupo, volutamente solitario, è tornato nella sua Valle con il manto lucido e a testa alta.
    Tra gli sciacalli c’è stato chi ha patito l’inutile attesa e si è lasciato andare a un incontenibile sfogo; la PM, visto che per lei era presto, (peccato che noi fossimo li dalle 8:45), ha richiesto la deposizione di Marco, non prevista, e al legittimo rifiuto suo e dell’avvocato, dal fondo dell’aula tra le file dei giornalisti si è sentito un sommesso e straziato: “Nooo…perché?”…

    Prossima udienza 11 aprile

    “Questo è quanto.
    Ringrazio il mio branco, solidale e complice.”

    …to beeee continued…

    Spazio Sociale Vis/Rabbia – Comitato No Tav Spinta Dal Bass