Passo dopo passo, so che ti raggiungerò. L’audio del saluto a Stefano

Mauro Pagani canta per Stefano Tassinari

Mauro Pagani canta per Stefano, Bologna, 10 maggio 2012.

Abbiamo registrato i discorsi, le letture, i set musicali e le cantate in coro che ieri pomeriggio hanno fatto sembrare la gremita Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio – dove di solito l’acustica è pessima – una grande cassa di violino.
La registrazione è discreta per quanto riguarda discorsi e letture (a parte il rimbombo all’inizio) e decisamente buona per quanto riguarda la parte musicale.
E se ne sono sentite di belle, in tutti i sensi!

Innanzitutto, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha citato Marx (!) e si è gettato braccia in avanti nella postazione più a sinistra che abbia mai occupato negli ultimi quarant’anni. Ha detto di conservare, pur nella sua “deriva riformista”, “un’idea del comunismo come movimento reale che abolisce lo stato di cose presente”. Poi ha citato i versi di una canzone anarchica. Ascoltare per credere. Cioè, Merola. Merola…? Sì, Merola! :-O Che poi Merola un discorso così buono non lo aveva mai fatto. Sono i miracoli di Stefano.

Poi Pino Cacucci, che è anarchico davvero, ha omaggiato Stefano leggendo un brano… di Trotsky.
Sì, sono i miracoli di Stefano :-)

Pino Cacucci alla Sala d'Ercole

Pino Cacucci legge Brecht e Trotsky alla Sala d'Ercole.

A quel punto la compagnia del Teatro dell’Argine dell’ITC di San Lazzaro, con cui Stefano ha lavorato per tanti anni, ha letto una poesia di Claudio Lolli (che era presente) dedicata a Stefano (scritta in tempi non sospetti, 2004) e un’altra di Alberto Bertoni (2003), oltre a un toccante profilo scritto da Angelo Ferracuti sul “Manifesto”.
Dopo queste letture, è partita la musica.

Dandy Bestia degli Skiantos ha suonato e cantato Love In Vain di Robert Johnson nella versione resa celebre dai Rolling Stones. Il brano faceva parte di “Like A Rolling Stone”, il reading di Stefano dedicato a Brian Jones. Stefano ci eseguiva sopra un assolo d’armonica.

Riccardo Tesi ha eseguito un brano all’organetto, di cui non conosciamo il titolo.
[Aggiornamento 22/05/2012: in un commento qui sotto, Daniele Contardo ci informa che il brano si intitola Vento del Madagascar.]

L'omaggio di Riccardo Tesi a Stefano

L'omaggio di Riccardo Tesi a Stefano.

I Têtes de Bois hanno eseguito Aria di neve di Sergio Endrigo, Paint It Black (ancora gli Stones) e altri due brani che – confessiamo l’ignoranza – non conosciamo.

Poi l’intera sala ha cantato in coro L’Internazionale con le parole di Franco Fortini. L’applauso al termine è stato squassante.

A quel punto, Mauro Pagani ha suonato e cantato Davvero davvero (la voce rotta dall’emozione quando ha cantato “mi chiedo davvero se ce la faremo o no”) e Creuza de Ma.

Infine, Bella ciao tutti in coro.

Ecco l’audio di tutta la sequenza appena descritta. Dura un’ora e due minuti. Al solito, per ascoltarla in questa pagina cliccare la piccola icona blu. Per scaricare l’mp3, cliccare sul link testuale e salvare.
Buon ascolto! E magari aiutateci a ricostruire la scaletta colmando i due o tre buchi.

Grazie a Christiano per l’assistenza tecnica. Le foto della camera ardente sono tratte dall’album Flickr de “Il Fatto quotidiano”.

Sala d'Ercole, Palazzo d'Accursio, Bologna, 10 maggio 2012

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5 commenti su “Passo dopo passo, so che ti raggiungerò. L’audio del saluto a Stefano

  1. […] Ieri, dopo la camera ardente, un gruppo informale di compagn* e amic*, in accordo con Stefania, ha deciso di lanciare un appello. Vi invitiamo a rilanciarlo, ritwittarlo, pubblicarlo sui vostri blog e profili di social network, leggerlo alla radio e quant’altro. […]

  2. E’ bello come la morte, che è una separazione, sia riuscita a mettere insieme così tante anime spesso divise. Stefano non ha fatto nessun miracolo se non quello che è stato davvero in vita, un uomo che ha cercato verità e giustizia.

  3. Il brano di Riccardo è Vento del Madagascar. Io Tassinari l’ho incontrato solo nove anni fa, per due iniziative organizzate dall’allora Radio Città 103, in cui mi avevano invitato a suonare… Poi solo incontri troppo frettolosi, dove le menti di una città diffidano dei migranti… Rimane solo la musica, le parole, forse le idee…